Avvenne una volta che due testimoni giunsero al tribunale per comunicare l’avvistamento della nuova luna, necessario per la determinazione del capo mese. Essi dissero: Abbiamo visto la luna al tempo previsto ma la sera dopo no. Rabban Gamliel, che era il presidente del tribunale, li accettò. Rabbi Dosà ben Horkinas invece disse: Sono testimoni falsi, infatti come è possibile che si veda una donna partorire e il giorno dopo vederla con la pancia fino ai denti? Rabbi Yehoshua, che era il vicepresidente, disse a rabbi Dosà: Sono d’accordo con te. Rabban Gamliel mandò allora a dire a rabbi Yehoshua: Ti ordino di venire da me con bastone e denaro nel giorno di Kippur che capita secondo il tuo calcolo (in quel giorno è vietato portare alcunché).
Rabbi Akivà andò a far visita a rabbi Yehoshua e lo trovò angosciato. Per consolarlo, gli disse: Ti posso assicurare che tutto ciò che rabban Gamliel ha stabilito ha valore legale, come è detto: “Queste sono le feste del Signore, sacre convocazioni che voi proclamerete” (Lev. 23:4): sia al tempo giusto sia a quello sbagliato, non ci sono altre feste – dice D. – se non quelle che voi tribunali terreni proclamerete. Rabbi Yehoshua andò allora da rabbi Dosà ben Horkinas, che gli disse: Se noi dovessimo mettere in discussione il tribunale presieduto da rabban Gamliel, dovremmo mettere in discussione tutti i tribunali che si sono succeduti dall’epoca di Mosè nostro Maestro fino adesso! A quel punto, rabbi Yehoshua prese in mano il bastone e il denaro e andò a Yavne da rabban Gamliel nel giorno che secondo il proprio calcolo era Kippur. Rabban Gamliel si alzò in piedi e lo baciò in fronte, dicendogli: Vieni in pace, mio Maestro e mio allievo! Mio Maestro in sapienza, mio allievo perché hai accettato la mia decisione. (Adattato dal Talmud Bavlì, Rosh haShanà 25a e sgg.; Mishnà, cap. 2:8-9).
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