Dopo aver interpretato i due sogni del faraone, Giuseppe si permette di suggerirgli come affrontare i sette anni di carestia. Il faraone avrebbe dovuto accumulare al massimo le risorse alimentari, durante i sette anni di abbondanza.
Egli, davanti ai consigli di Josef avrebbe potuto reagire negativamente: in fondo né lui, né gli uomini di corte sarebbero morti di fame durante quei sette anni, quindi la cosa non lo riguardava personalmente.
Rav Soloveitchik, in una sua opera di commento al testo della Torà, dice che ciò che Giuseppe consiglia al faraone è indispensabile che venga ascoltato ed eseguito poiché non facendo così, avrebbe messo a repentaglio il trono d’Egitto e la sua dinastia; il popolo trovandosi in una condizione di carestia assoluta, avrebbe fatto la rivoluzione, ribellandosi e quindi ribaltando il trono.
Per evitare una simile situazione era necessario prendere immediati provvedimenti. E’ per questo che Giuseppe viene nominato “sul campo” viceré d’Egitto e sovrintendente all’economia egiziana.
Una volta che si presenta una persona capace, guai a farsela scappare!
Shabbat shalom