Con la parashà di questo shabbat, la Torà continua a narrarci la vita del terzo Patriarca.
Di Giacobbe, di cui si è già parlato nella parashà della scorsa settimana, si continuerà a parlare ancora fino al termine del libro di Bereshit e l’inizio del libro di Shemot.
Giacobbe infondo, come vedremo, diventerà Israel (gli verrà cambiato il nome dopo una lotta con un Angelo divino che lo intratterrà lungo il percorso per tornare alla casa paterna), e sarà quindi il capostipite del nostro popolo.
Questa è la parashà nella quale si narra del sogno di Giacobbe: quello che fece durante la strada, mentre fuggitivo dall’ira di Esaù, si recava da suo zio Labano, che poi diverrà suo suocero.
Si narra che egli sognò una scala, la cui base poggiava in terra e la cui cima si protraeva verso il cielo ed Angeli divini salivano e scendevano da essa.
Molti interpretatori hanno tentato di dare una spiegazione. Tra queste una fondamentale è quella che sostiene che, l’intento del sogno era quello di indirizzare Giacobbe verso una vita migliore; una vita che tendesse a salire moralmente, per abituarlo ad essere degno del suo destino.
Egli sta allontanandosi da Erez Israel: per fuggire da Esaù emigra dalla terra di Israele e va in Diaspora. Nella tradizione ebraica quando ci si allontana da Israele si dice che si fa una jeridà – discesa (ossia da un luogo sacro ad un luogo profano); mentre quando si va in Israele da qualsiasi altro Paese si fa la ‘alià – salita (verso il Sacro).
Nel brano in questione è detto che gli Angeli “salivano e scendevano”. Che cosa vuol dire dunque?
Gli Angeli celesti rappresentano la figura di Giacobbe che è il progenitore del Popolo di Israele.
Quindi il sogno vuole far conoscere a Giacobbe il destino del suo popolo, che più volte sarà costretto a scendere verso la Diaspora, ma alla fine salirà verso la Terra di Israele, con una ‘alià completa e duratura.
Narra un midrash, che gli Angeli che salgono e scendono dalla scala, altri non sono che i popoli che perseguiteranno Israele nel corso della sua storia. I primi sono i Babilonesi, che salirono settanta gradini, ma poi scesero; infatti questi perseguitarono gli ebrei nella loro Diaspora per settanta anni.
Poi altri Angeli che salirono cento gradini, per poi anche loro ridiscenderli, questi sono i greci che dominarono per cento anni sulla terra d’Israele; quindi, è la volta del terzo gruppo, che saliva, saliva e non scendeva mai.
Giacobbe impaurito si rivolse perciò a D-o chiedendogli chi rappresentasse. Il Signore gli rispose che gli Angeli del terzo gruppo rappresentavano Esaù ed il suo popolo, quindi Edom, quindi i romani e i popoli che da essi discenderanno.
Il Signore a questo punto rassicurò Giacobbe dicendogli che, se anche avessero salito duemila gradini, di là sarebbero scesi, sopportando tutte le conseguenze del male che avessero fatto al suo popolo.
Shabbat shalom