Noach ish zaddik – Noè era un uomo giusto”
Così la Torà definisce l’uomo Noè, ma come sottolineano alcuni commentatori, “tamim hajà be dorotav – era integro nella
sua generazione” e quindi se fosse vissuto in epoche migliori non sarebbe stato uno zaddik tamim-giusto integro.
La generazione di Noè era una generazione di egoisti; una generazione in cui dominava il furto con danno al prossimo e
le depravazioni sessuali più infime e per questo le regole morali erano state abbattute e il mondo non poteva continuare
ad esistere.
Un Maestro della tradizione moderna sostiene che per due volte il Signore stava per distruggere il mondo:
La prima volta ai tempi di Noè, la seconda ai tempi del faraone il quale decretò la distruzione del popolo ebraico attraverso l’uccisione dei figli maschi ebrei.
Entrambe le volte il mondo fu salvato grazie ad una “tevà – cassa (arca).
Noè, come raccontato nella nostra parashà, costruisce un’arca – dietro ordine divino- per salvarsi lui e la moglie, i figli con le loro mogli e gli animali.
Tutto ciò per far si che, dopo il diluvio, l’umanità potesse ricostituirsi grazie a costoro che si ripararono nell’arca.
Appena il faraone decretò la morte dei figli maschi ebrei, nacque Mosè, che fu salvato dall’editto del faraone grazie ad una “tevà-cassetta” dove fu posto e salvato dall’acqua del Nilo.
La salvezza di Mosè fu il motivo della salvezza del popolo ebraico e l’annegamento di coloro i “reshaim – malvagi” che volevano la morte di Israele.
Sia Noè che Mosè – entrambi zaddikim sgominarono la catastrofe della cancellazione dalla faccia della terra dell’umanità intera.
Sostengono i maestri di Israele che ogni volta che si decreta la distruzione del popolo ebraico, il Signore Iddio decreta la distruzione del mondo intero; però grazie all’intervento di uno dei trentadue zaddikim nascosti nel mondo, questo si salverà.
Speriamo che anche nella nostra generazione possa esserci uno zaddik degno di Noè e Mosè che salverà la terra dal diluvio.
Shabbat shalom