“Vajhì erev vajhì boker – E fu sera e fu mattina“
Spesso i nostri Maestri si sono chiesti il motivo per cui è citata prima la sera – le tenebre, che la mattina – la luce.
Moltissime sono le risposte che sono state date a questo quesito.
Il buio è normalmente indicato come la sofferenza dell’uomo, o per lo meno come la mancanza delle agevolezze nella vita; la luce è invece il simbolo del godimento e del benessere.
Per apprezzare il bene è fondamentale conoscere la sofferenza. È impossibile apprezzare, anche la più piccola cosa, senza averne assaporato la sua mancanza.
Il bambino appena uscito dal grembo materno piange perché abituato al buio; la luce lo infastidisce. In seguito però, data l’esperienza acquisita, verrà apprezzata la luce rispetto al buio, perché sono stati accertati tutti i suoi benefici.
Soltanto dopo erev può venire boker; quel giorno in cui l’uomo saprà apprezzare il mondo creato per il suo bene, potremo essere sicuri di esserne degni abitanti.