Continua il lungo discorso che Mosè rivolge al popolo, prima che questi faccia ingresso nella terra di Israele. Questa volta tratta dei vari tipi di guerre che potrebbero essere necessarie, sia al momento della conquista del Paese, sia durante i vari periodi della storia del popolo:
“Milchemet chovà – guerra obbligatoria e Milchemet reshut – guerra facoltativa”.
Leggendo la seconda opzione, soprattutto, si poterbbe accusare il popolo ebraico di intenzioni bellicose e di avere atteggiamenti espansionistici.
Molti commentatori sostengono che, anche le guerre facoltative, sono invece “necessarie – chovà”, per evitare morti in mezzo al popolo e soprattutto fra i civili.
Essi sostengono che, anche milchemet reshut – cosiddette “facoltative”, siano una chovà – un dovere per il popolo.
Volendo, potremmo trovare una interpretazione a ciò che accade oggi in Israele.
Il continuo lancio di razzi o manifestazioni violente, vari attentati, contro il territorio israeliano da parte di Hamas, mette a repentaglio la vita di numerosi civili israeliani.
Questo mette in condizione lo Stato di Israele di difendere i suoi abitanti dai rischi di morte.
Per questo motivo, l’esercito israeliano è costretto ad usare la forza militare.
Lo Stato di Israele moderno, non ha più necessità di espandere il suo territorio (in quel caso, potrebbe valere la condizione di milchemet reshut), ma ha il dovere – “chovà” di garantire la sicurezza del Paese.
La differenza fra l’una e l’altra evenienza è che nella guerra obbligatoria, tutti avevano il dovere di partecipare a combattere, mentre nell’altro caso, si poteva, per validi motivi, esserne esentati.
La cosa fondamentale era quella di evitare morti e difendere la terra di Israele, garantendone la pace e la sicurezza.
Shabbat Shalom.