È la più antica dell’Europa occidentale. Le fasi storiche e architettoniche ripercorse in un convegno con il rabbino capo Riccardo Di Segni
Sono passati 60 anni dalla scoperta della sinagoga di Ostia antica, eppure il complesso continua a essere il fulcro di ricerche e studi di carattere internazionale. Era il 1961 quando, durante i lavori per la costruzione della strada che conduce a Fiumicino, furono rinvenuti i resti della più antica sinagoga dell’Europa occidentale, le cui principali fasi storiche e architettoniche sono state ripercorse ieri, 28 ottobre, nel corso del convegno “La sinagoga di Ostia: 60 anni dalla scoperta, 20 anni di Arte in Memoria”, promosso dal Parco archeologico di Ostia antica insieme all’associazione Arte in Memoria al Multisala Cineland.
Ad aprire i lavori, il rabbino capo degli ebrei della Capitale Riccardo Di Segni, la cui relazione ha evidenziato il valore della sinagoga nella vita e nella storia ebraica: «Il problema che si pone oggi è capire quando sia nata la sinagoga, edificio che non nasce con la storia dell’ebraismo: all’epoca del primo Tempio, infatti, si documenta una dinamica polemica tra la centralizzazione del culto e la possibilità di svolgerlo, in maniera periferica, intorno al sacrificio – ha spiegato -. Invece con il Secondo Tempio il culto sacrificale è centralizzato, ma viene progressivamente formalizzata la preghiera individuale, collettiva e, con essa, la necessità di un luogo dove praticarla». Le sinagoghe, che esistevano prima della distruzione del Tempio, prevedono delle «norme di rispetto, che valgono anche per ciò che resta di una sinagoga, e presentano regole fluide – ha aggiunto Di Segni -. Alcune riguardano l’orientamento dei fedeli, la presenza di finestre e l’ingresso nella sala di preghiera che non deve avvenire direttamente dalla strada». In particolare, «quella di Ostia non sembra orientata verso la terra di Israele e presenta un atrio».
La prima fase dell’edificio ostiense, che sorgeva lungo la via Severiana, risalirebbe alla fine del I secolo d.C., con interventi di ampliamento e rifacimento nel IV secolo, probabilmente a seguito di un terremoto. A partire dal 2001 un team dell’Università del Texas, sotto la direzione di Michael White, ha condotto un approfondito riesame del complesso della sinagoga attraverso studi su tecniche costruttive e architettoniche: «Il progetto ha comportato 6 campagne di scavo con 44 nuovi sondaggi e 9 campagne di ricerca negli archivi di Ostia – ha riferito White -. Siamo stati in grado di correlare i nostri nuovi reperti con quelli dei primi scavi al fine di fornire una cronologia rivista e una suddivisione in fasi». I due principali risultati emersi riguardano «l’esistenza non solo di un sostanziale innalzamento del terreno datato nei decenni centrali del II d.C ma anche di tre livelli di marciapiede che collegavano la sinagoga alla via Severiana». Unendo questi dati si può affermare che l’edificio è stato trasformato in sinagoga solo in una seconda fase, nella prima metà del III secolo, e quindi a seguito della costruzione della via. «La fase finale del rinnovamento del complesso, che include la costruzione della aron (armadio sacro contenente la Torah, n.d.a), sarebbe datata al 475».
Ancora, nel corso del convegno – che ha visto la partecipazione di Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma – sono intervenuti, tra gli altri, anche l’archeologa Letizia Ceccarelli, che ha presentato «il contesto di ritrovamento di un gruppo di sedici lucerne scoperte nel 1962»; Olof Brandt, del Pontificio Istituto di Archeologia cristiana, che ha riflettuto sulle «parti scomparse dell’elevato della sinagoga»; e il professor Carlo Pavolini, il quale ha analizzato l’edificio nel contesto tardo-antico della città. Nel pomeriggio, l’incontro è proseguito con una sessione dedicata alle riflessioni sul destino delle sinagoghe europee nel dopoguerra e nel paesaggio contemporaneo e con l’inaugurazione del lavoro dell’artista Paolo Icaro, parte dell’undicesima edizione di “Arte in Memoria”, la rassegna biennale di arte contemporanea che compie 20 anni, ospitata dalla sinagoga.
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