Articolo in esclusiva dal sito yeud.im
Vittime di mercanti di Judaica senza scupoli?
La mattina del 4 febbraio quando rav D. Sciunnach ha aperto l’aron hakodesh per preparare i sifrè torà per la lettura di shabbat, ha lanciato un urlo di dolore che si è sentito per tutta la palazzina. Infatti il rav ha subito notato la mancanza di diversi ornamenti dei sifrè torà, per la precisione una corona (keter) e sei puntali (rimonim) d’argento.
Intervista in esclusiva di rav Sciunnach sul racconto del ritrovamento:
…Preparo l’aron hakodesh per shabbath con i sefarim e tutto quanto, sono andato per cercar la chiave, c’erano con me due ragazzi per darmi la mano a sistemare un paio di sefer torà, sono andato per cercare la chiave dell’aron hakodesh e non cera, ho quindi aperto con un altra chiave che ho e ho visto un calzino per terra, ho alzato gli occhi e ho visto che mancava tutto l’argento, e mi è preso un colpo. Ho chiamato subito i carabinieri che son venuti.
Le autorità civili ed ebraiche sono state immediatamente avvertite e si sono precipitate sul luogo per analizzare eventuali indizi insieme alla scientifica. Nessuna porta o serratura presenta segni di scasso.
L’ipotesi quindi è quella che il ladro possa essere un turista ebreo che ha partecipato alle preghiera mattutina del tempio e che in un momento di isolamento dalle altre persone presenti all’interno della struttura, potrebbe essere stato in grado di agire con tutta calma aprendo l’aron e riempiendo una valigia vuota con gli argenti rubati.
Fortunatamente la refurtiva è già stata individuata presso un mercante d’arte in Israele venuto in possesso della merce che ha subito collaborato con la Comunità Ebraica di Milano. Al più presto dunque i preziosi oggetti potrebbero fare già ritorno al Tempio di via Guastalla.
Rimane ora al Consiglio il gravoso compito di rivedere le procedure di sicurezza per impedire che analoghi casi possano ripetersi in futuro.