E’ il risultato di uno studio pubblicato dall’Istituto di ricerche Gfs.Berna.
Un abitante su dieci in Svizzera ha un’attitudine sistematicamente antisemita e piu’ di un quarto della popolazione (28 %) condivide gli stereotipi contro gli ebrei. Diffuse sono anche le opinioni critiche nei confronti di Israele. Questi sono i risultati di uno studio pubblicato oggi dall’Istituto di ricerche Gfs.Berna. La politica israeliana in Medio Oriente non sembra avere grosse ripercussioni sull’opinione degli svizzeri nei confronti degli ebrei, si legge nello studio realizzato con il sostegno della Commissione federale contro il razzismo (Cfr) e in collaborazione con il settimanale ebraico «Tachles».
La percezione degli ebrei in Svizzera si basa spesso su pregiudizi, sostiene lo studio. Essi sono considerati come persone d’affari, ricche e di successo, assidue, intelligenti, solidali tra loro ed artisticamente dotate. Solo pochi li considerano sospetti, una rilevante maggioranza li ritiene pero’ inconciliabili, avidi di denaro ed assetati di potere. Piu’ critica e’ invece l’immagine di Israele presso la popolazione. Lo Stato ebraico appare oggi prevalentemente come uno paese normale, da trattare con rispetto. In relazione al conflitto israelo-palestinese si diffondono pero’ sentimenti di delusione e di incomprensione. Il 54 % degli interpellati pensa che Israele sia governato da fanatici religiosi e il 50 % percepisce lo Stato ebraico come un Golia impegnato in una guerra di distruzione contro la popolazione palestinese. Il 58 % approva anche l’asserzione che lo Stato con la stella di Davide nella bandiera sia oggi un braccio prolungato degli Usa.
Questa irritazione emotiva contro la politica estera israeliana non sembra pero’ accrescere gli atteggiamenti antisemitici, affermano gli specialisti dell’istituto Gfs.Berna. Immagini potenzialmente antisionistiche di Israele sono condivise solo da una minoranza. Quattro persone interpellate su dieci sono pero’ dell’avviso che Israele abbia troppo influsso nel mondo e il 13% non riconosce addirittura il diritto d’esistenza dello Stato ebraico. La minoranza ebraica in Svizzera e’ comunque fondamentalmente trattata con rispetto: il 55% degli interrogati si e’ espresso in questo senso. Il 45% lamentata pero’ una volonta’ di non integrarsi nel resto della popolazione da parte degli ebrei. Le teorie di cospirazione non trovano invece grande sostegno: il 49% degli interpellati non crede ad una strapotenza degli ebrei negli avvenimenti mondiali ed addirittura il 72% la rifiuta in relazione alla Svizzera. Dopo la conclusione del dibattito sul suo comportamento nella seconda guerra mondiale, la Svizzera non e’ piu’ considerata come una vittima. Solo il 29% approva infatti l’asserzione che il paese sia stato ricattato da organizzazioni ebraiche a causa della sua politica durante il secondo conflitto mondiale.
Gli svizzeri con una predisposizione sistematicamente antisemitica (10 %) provengono in prevalenza dagli strati socioeconomici piu’ bassi, sono politicamente a destra e non hanno conoscenti ebrei. Essi sono inoltre rappresentati in quantita’ superiore alla media nella Svizzera italiana ed in campagna. Il 78% della popolazione svizzera e’ convinta che una societa’ civilizzata deve opporsi all’antisemitismo. Inoltre il 66% approva l’attuale norma penale contro il razzismo; essa e’ invece espressamente respinta dal 21%. Le azioni contro gli ebrei dovrebbero essere perseguite penalmente secondo l’opinione del 90% delle persone interpellate. Solo il 40% pensa pero’ che anche manifestazioni verbali contro gli ebrei dovrebbero avere conseguenze penali. I dati dello studio «Atteggiamenti antiebraici ed antiisraeliani in Svizzera» provengono da un’inchiesta telefonica condotta con 1030 abitanti di tutta la Svizzera, scelti in modo rappresentativo, con e senza cittadinanza elvetica. La raccolta dei dati ha avuto luogo tra il 5 ed il 15 febbraio 2007. Il margine d’errore statistico del campione ammonta al 3,1 %.
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