Fantagiornalismo?
Un sorvegliante egiziano è stato abbattuto oggi da un estremista ebreo di nome Mosé. La famiglia del sorvegliante ucciso nonostante non fosse armato accusa la comunità internazionale di averlo abbandonato. «Amava la vita», racconta suo fratello, commosso fino alle lacrime. « Voleva sposarsi e avere dei figli, una casa e degli schiavi, come tutti. Ora è finita. Perché questa ingiustizia? Perché questa umiliazione?». Il portavoce del Faraone denuncia oggi la comunità internazionale che «fa una politica dei due pesi e delle due misure» che torna sfrontatamente a vantaggio degli Ebrei. Le fonti ebraiche pretendono che le condizioni di vita che imporrebbe loro il Faraone sarebbero poco confortevoli, in particolare per i neonati di sesso maschile. Tuttavia, nessuna fonte indipendente ha potuto confermare questi addebiti.
Una delegazione diplomatica Europea inviata sul posto non ha potuto portare a termine la sua missione a causa dell’oscurità totale in cui gli Ebrei hanno fatto piombare il paese. Il dirigente ebreo Mosé, responsabile dell’assassinio mirato del sorvegliante egiziano e di altri delitti di cui lo accusano le ONG locali, martella che il suo popolo dovrebbe poter occupare il Sinai e Canaan. I dirigenti di questo paese, fra cui il celebre Og, re di Bashan, protestano di fronte all’ingiustizia (leggere domani il nostro supplemento speciale di otto pagine sulla spoliazione e colonizzazione dei popoli di Canaan).
Il Quai d’Orsay ha condannato «le azioni inaccettabili e sproporzionate del dio degli Ebrei che, opponendo dieci piaghe a un problema minimo, la schiavitù, che d’altra parte respingiamo, non da prova di quella buona fede che costituirebbe una premessa tale da incoraggiare gli Egiziani a riconsiderare le frustate se soltanto venisse loro proposto una prospettiva politica e non la forza bruta che condanniamo fermamente».
A Parigi, degli intellettuali hanno firmato una petizione intitolata “Giustizia per i Faraoni”. Questo testo è pieno di sdegno per il fatto che «siano state utilizzate delle rane per terrorizzare la popolazione egiziana, invece di essere state cotte e servite con la salsa bernese, come è d’uso presso la gente civilizzata». Questo appello che chiede la fine dell’umiliazione inflitta al Faraone, esige parimenti «che il mantenimento della schiavitù sia garantito dall’ONU, perché questo è il solo modo di assicurare la stabilità, la dignità e la giustizia immediata per la regione».
Su iniziativa di diversi comuni, verrà presentata in Francia un’esposizione itinerante (“Sofferenza e disperazione dei geometri egiziani”), accompagnata da un ciclo di conferenze sul tema: «Come volete che quaranta secoli vi contemplino se gli Ebrei si rifiutano di costruire le piramidi?».
Un appello a manifestare contro l’uso abusivo delle acque del fiume da parte degli Ebrei è stato lanciato dall’associazione “NIL Obstat”, che denuncia in particolare la trasformazione arbitraria delle acque egiziane in sangue. Si sono uniti all’appello il MRPA (Movimento contro il Razzismo Antifaraonico), la LDH (Lega per la Discriminazione degli Ebrei), la LCR, la CGT, SUD, LO, FO, ATTAC, i Verdi e il PCF. I manifestanti si riuniranno davanti alla piramide del Louvre e marceranno fino all’obelisco della Concorde.
José Bové ha dichiarato su Canal Minus che erano stati gli Ebrei a organizzare la schiavitù degli Ebrei, dato che il Faraone stesso era un agente ebreo, il tutto al fine di infastidire gli Egiziani. Questa eventualità sembrerebbe provata dal modo inspiegabile con cui un ebreo di nome Giuseppe è riuscito a infiltrarsi nei circoli più alti del potere egiziano.
Questi pesanti sospetti che pesano sugli israeliti e sul governo mosaico saranno oggetto di una serie di inchieste di cui inizieremo la pubblicazione domani.
© Yigal Palmor
http://www.upjf.org/actualitees-upjf/article-16150-145-7-histoire-paques-couverte-monde-yigal-palmor.html
Grazie a G.I. per la traduzione