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Il libro del Kiddùsh – Rito Benè Romi

27,00

Il Kiddùsh giusto per ogni occasione (rito italiano)
Nuova edizione 2023 – Interno a colori – Pagine 60

Informazioni aggiuntive

Copertina

Cartonata e plastificata

Formato

150×240 mm

Testo

Testo ebraico, traslitterazione e traduzione italiana

COD: 154 Categorie: , Product ID: 24949

Descrizione

Siete col bicchiere di vino del Kiddùsh in mano, tutti intorno alla tavola apparecchiata vi osservano e non siete sicuri di quale Kiddùsh recitare? Con quali aggiunte se la festa cade anche di venerdì o sabato sera? Questo è libro che in maniera chiara e semplice, vi accompegnerà tutto l’anno, festa dopo festa.

Testo ebraico, traslitterazione e traduzione italiana.

Indice

Introduzione e halakhòt 4

Midrashìm 6

Formulario del venerdì sera 8

Kiddùsh del venerdì sera 12

Kiddùsh della mattina di shabbàt 14

Kiddùsh della sera di Pèsach 15

Kiddùsh della sera di Pèsach se cade di venerdì 17

Kiddùsh della sera di Pèsach se cade di sabato 20

Kiddùsh della mattina di Pèsach, Shavu’òt, Sukkòt, Sheminì ’Atzèret
e Simchàt Torà 23

Kiddùsh della mattina di Pèsach, Shavu’òt, Sukkòt, Sheminì ’Atzèret
e Simchàt Torà se cade di shabbàt 24

Kiddùsh della sera di Shavu’òt 26

Kiddùsh della sera di Shavu’òt se cade di venerdì 28

Kiddùsh della sera di Shavu’òt se cade di sabato 31

Kiddùsh della sera di Rosh Hashanà 34

Kiddùsh della sera di Rosh Hashanà se cade di venerdì 36

Kiddùsh della sera di Rosh Hashanà se cade di sabato 39

Kiddùsh della mattina di Rosh Hashanà 42

Kiddùsh della mattina di Rosh Hashanà se cade di shabbàt 43

Kiddùsh della sera di Sukkòt 45

Kiddùsh della sera di Sukkòt se cade di venerdì 47

Kiddùsh della sera di Sukkòt se cade di sabato 50

Kiddùsh della sera di Sheminì ’Atzèret e Simchàt Torà 53

Kiddùsh della sera di Sheminì ’Atzèret e Simchàt Torà
se cade di venerdì 55

Kiddùsh della sera di Sheminì ’Atzèret e Simchàt Torà
se cade di sabato 58

Siddùr Benè Romi

Benè Romi è il nome con cui vengono chiamati gli ebrei di rito italiano nella letteratura rabbinica talmudica, dove ne vengono descritte le specifiche usanze, sin dai primi secoli dell’era volgare (p.e. TB Pesachìm 53a). Il primo siddùr di preghiere mai stampato al mondo è quello per gli ebrei italiani (Soncino 1485). Una edizione di poco posteriore (Bologna, 1540) è servita da supporto per la presente pubblicazione. Numerose altre edizioni si sono aggiunte nel tempo. Particolarmente degna di nota è quella curata da Shemuèl Davìd Luzzatto (Shadàl: Livorno, 1856), con un’ampia prefazione in cui il rito italiano viene studiato e descritto per la prima volta (rist. D. Goldschmidt, Mavò le-Machzor Benè Roma, Tel Aviv, 1966).  Il Novecento ha visto diverse pubblicazioni: ricordiamo quelle di A. Hasdà (Torino, 1905), D. Camerini (Torino, 1916) e nel secondo dopoguerra quelle di D. Prato e D. Panzieri a uso della Comunità di Roma, mentre D. Disegni curava edizioni particolari per le Comunità di Torino e Milano; va ricordata infine quella più recente di M.E. Artom con le varianti di tutte le Comunità.

La collana Siddur Benè Romi si aggiunge a questa antica tradizione dal 1999, data in cui viene pubblicata una prima edizione a uso privato del siddùr per i giorni feriali e shabbàt, fino a coprire quasi tutte le ricorrenze del ricco calendario liturgico ebraico. Caratterizzano la collana la nuova composizione elettronica dei testi (i siddurìm precedenti venivano riprodotti in anastatica con evidente degrado della leggibilità); una costante redazione critica degli stessi, che facendo riferimento a tutte le edizioni precedenti, tenga conto dei minhaghìm in uso oggi nei diversi battè hakkenèset; un’impostazione grafica che ne esalti la leggibilità e chiarisca quali sono i brani di competenza del singolo e quali del solo chazàn; delle brevi note halakhiche che possano essere finalmente di guida a chi riconosce nella tefillà non solo un bisogno del cuore, ma anche una dettagliata mitzvà; una punteggiatura ebraica moderna più comprensibile; l’uso di convenzioni grafiche che facilitano la partecipazione alla tefillà in pubblico (parentesi tonde per i brani sottovoce, parentesi quadre per quelli in coro, triangolini grigi per i punti in cui ci si inchina).

È ferma convinzione dei redattori che non solo la sopravvivenza, ma lo sviluppo e la crescita delle specifiche tradizioni comunitarie debbano essere sostenute, oltre che dalla buona volontà dei singoli, da strumenti culturali costantemente aggiornati. Speriamo che il Siddùr Benè Romi possa essere uno di questi.

La redazione

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