Di origine ebraica, aveva 95 anni. Viveva a Londra dal 1933, in fuga dalla Germania nazista. Ha raccontato la sua infanzia nel celebre romanzo per ragazzi “Quando Hitler rubò il coniglio rosa”
Gabriele Di Donfrancesco
Judith Kerr, scrittrice e illustratrice di libri per l’infanzia amata in tutto il mondo, si è spenta ieri a Londra all’età di 95 anni dopo una breve malattia. La notizia è stata resa nota dal suo editore, HarperCollins. Suoi erano la fiaba Una tigre all’ora del tè e il romanzo per ragazzi Quando Hitler rubò il coniglio rosa: due successi planetari da milioni di copie vendute, diventati presto dei classici.
Judith Kerr, berlinese, nata nel 1923, era arrivata nel Regno Unito con la famiglia all’età di undici anni. Suo padre, il critico teatrale Alfred Kerr, ebreo, era riuscito a lasciare la Germania nazista nel 1933. “Arrivammo a Zurigo il giorno prima delle elezioni che portarono Hitler al potere”, aveva ricordato la scrittrice appena una settimana fa al Guardian. Dalla Svizzera la famiglia si spostò prima a Parigi e infine, nel corso dello stesso anno, si trasferì a Londra, città che non avrebbe più lasciato. Nemmeno pochi anni dopo, durante la guerra, nei mesi di incessanti bombardamenti tedeschi. “Quando sono fuggita dalla Germania”, aveva raccontato a Claudia Morgoglione in un’intervista del 2016, “ero troppo piccola per capire la tragedia che stavo vivendo: per me e mio fratello era un’avventura”.
Prima insegnante d’arte, poi sceneggiatrice per la Bbc, Judith Kerr scrisse il suo primo libro per l’infanzia nel 1968, curando lei stessa le illustrazioni: Una tigre all’ora del tè. La surreale storia di una tigre che, come da titolo, fa irruzione in un salotto per prender parte, con perfetto aplomb britannico, alla merenda era nata come favola per sua figlia Tacy. “La adorava”, aveva detto sempre a Repubblica. “Più avanti, quando i miei ragazzi hanno cominciato ad andare a scuola, mi sono ritrovata ad avere tempo libero. E allora ho pensato: perché non provare a fare felici anche i figli degli altri? Ho cominciato a scrivere e non ho più smesso”. Diventato nel giro di poco un classico in Gran Bretagna, il libro era sbarcato in Italia nel 2016 con Mondadori.
La sua infanzia l’aveva raccontata nel 1971, nel romanzo semi autobiografico per ragazzi Quando Hitler rubò il coniglio rosa, pubblicato in Italia da Rizzoli già nel ’76 nella collana Bur. Protagonisti due bambini, Max e Anna, figli di un intellettuale ebreo critico del regime nazista. Suo padre, alla vigilia delle elezioni, ha preparato un piano di fuga per l’intera famiglia. Quando arriva il momento di scegliere cosa portare con sé nel viaggio Anna, convinta che tutto sarebbe stato spedito nella nuova casa, lascia in Germania un coniglio rosa che non vedrà mai più.
Tra i libri di Judith Kerr ricordiamo anche La stagione delle bombe (1975), secondo volume della trilogia autobiografica sugli anni della guerra, e il libro di fiabe Mog, la gatta distratta (1970, primo di una lunga serie). Riflettendo sull’Olocausto, aveva detto alla Reuters nel 2015: “Se hai avuto una vita che a così tanti è stata negata, non puoi sprecarla”.