Qualche precisazione e qualche conferma nella nota del Consigliere milanese che aveva denunciato la crisi sistemica della Comunità ebraica
Guido Osimo°
Il Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna mi chiede cortesemente di precisare ciò che ho scritto in un articolo pubblicato una settimana fa su Kolot. Lo faccio volentieri, anche perché esso è legato al tema dell’onore e dell’onorabilità delle persone; un tema degno della massima attenzione.
Domenica 22 marzo la Comunità Ebraica di Milano andrà alle urne, per eleggere il suo prossimo Consiglio. Io ho proposto che nessuna persona che abbia ricoperto le cariche di Presidente, Assessore alle Finanze, Assessore al Personale o Segretario della Comunità, dal 1982 fino al momento in cui l’attuale gestione ha scoperto gli ammanchi di cui si è reso responsabile l’ex direttore amministrativo Sergio Lainati, si presenti alle prossime elezioni.
Ho argomentato che attribuivo alle categorie di persone che ho nominato precise responsabilità politiche ed etiche; vorrei precisare in che senso intendo queste responsabilità etiche. Prima di tutto devo ribadire con chiarezza che mai, in nessun momento, ho inteso ipotizzare alcun tipo di responsabilità penale o di connivenza di qualsiasi tipo in questa vicenda da parte dei passati vertici politici e gestionali della nostra Comunità. Quando accenno a una responsabilità etica, intendo qualcosa di completamente diverso.
In linea di principio è giusto e doveroso essere grati a chi ha voluto impegnare le proprie capacità per il bene comune.
Ma io credo che se questo impegno, con tutte le decisioni prese o non prese che lo hanno caratterizzato, è stato tale da consentire che la nostra Comunità riportasse un danno di queste dimensioni allora è giusto chiedere che i responsabili politici e gestionali passino la mano, ed è anzi eticamente corretto che questi stessi lo facciano spontaneamente.
Spero sinceramente che queste mie precisazioni aiutino a distendere gli animi, per continuare ad agire per il bene dell’ebraismo italiano e delle sue istituzioni.
*Assessore alla Comunicazione uscente, Comunità di Milano