Il resoconto dell’ultima seduta di Consiglio dell’11 maggio 2011 in un estratto dell’utile newsletter di Guido Osimo. Le solite storie: Carne, rabbini, consiglieri, strappi…
Guido Osimo
3) LA CARNE KASHER
L’Assessore al Culto Milo Hasbani presenta una relazione sulla vendita di carne kasher organizzata dalla Comunità in occasione di Pesach. Tale vendita è andata molto bene: da un lato vi è stato un grande successo presso gli iscritti, dall’altro vi è stato un piccolo utile per la Comunità stessa. Si apre quindi una discussione su come sia meglio continuare questa esperienza.
Il Rabbino Capo rav Arbib viene invitato a esprimere la sua opinione. Egli ritiene corretto avvisare il Consiglio che a suo parere è necessario un suo intervento che spieghi in modo preciso ed esaustivo la questione da un punto di vista halachico; tale intervento sarebbe però molto lungo, e si corre il rischio di non poter trattare altri punti importanti all’ordine del giorno. Suggerisce quindi di rimandare questo punto a fine serata, o a un’altra seduta. Dopo una breve discussione, tale suggerimento viene accolto.
4) IL RAFFORZAMENTO DELL’UFFICIO RABBINICO
Questo punto è stato posto all’ordine del giorno in seguito alla richiesta di otto Consiglieri di minoranza (io tra questi). Dopo una breve introduzione del Consigliere Michele Boccia, si dà la parola al Rabbino Capo rav Arbib che espone a grandi linee il progetto di rafforzamento dell’Ufficio Rabbinico da lui predisposto; tale progetto è stato consegnato nei giorni scorsi al Presidente Roberto Jarach, all’Assessore al Culto Milo Hasbani e al Vicepresidente Alberto Foà (nella sua veste di Assessore al Personale).
L’Ufficio Rabbinico è attualmente molto sottodimensionato. Le esigenze principali sono: 1) aiuto per la gestione del Beth Hakeneset di via Guastalla; 2) aiuto per la gestione generale dell’Ufficio Rabbinico; 3) aiuto per i compiti di sorveglianza della Kasherut; 4) e soprattutto, aiuto per i compiti di insegnamento a tutti i livelli e di formazione rabbinica connessi con la gestione del Beth Hamidrash di Milano, che attualmente funziona a ritmi molto ridotti. Rav Arbib ha individuato due nomi, che hanno già dato la loro disponibilità di massima. Il primo è rav Alberto Somekh, attualmente Rabbino presso la Comunità di Torino; il secondo è il giovane Davide Muggia, che ha già collaborato con l’Ufficio. Rav Somekh dovrebbe occuparsi principalmente della conduzione del Beth Hamidrash; mentre Davide Muggia dovrebbe occuparsi principalmente della Hazanut per il Tempio di via Guastalla; entrambi dovrebbero poi aiutare con vari compiti connessi con la gestione generale dell’Ufficio Rabbinico.
Alcuni Consiglieri chiedono ragguagli sulle condizioni economiche previste, e queste vengono fornite da altri Assessori e Consiglieri in modo abbastanza preciso. Ritengo però scorretto che si sia parlato di questo tema in un Consiglio aperto al pubblico e quindi non riporterò queste cifre. Segnalo solo che lo stanziamento di 50.000 euro che è stato previsto per il rafforzamento dell’Ufficio Rabbinico nel Bilancio Preventivo dell’anno corrente sarebbe comunque sufficiente per questo residuo d’anno.
Si apre una discussione abbastanza serrata. L’Assessore al Culto Milo Hasbani evidenzia che vi sono altri temi su cui l’Ufficio Rabbinico è oggi carente: a parte le attività connesse con le certificazioni di Kasherut, che non vengono particolarmente potenziate dal progetto presentato, vi sono le visite guidate al Tempio di via Guastalla e le attività connesse con il Cimitero Ebraico e l’organizzazione dei funerali. Il Presidente Roberto Jarach e il Consigliere Simone Mortara chiedono se effettivamente rav Somekh è la persona giusta per le esigenze della Comunità.
L’Assessore Foà chiede maggiori dettagli sull’attività prevista per il Beth Hamidrash, e su quanti studenti saranno coinvolti. Inoltre esprime critiche e perplessità sull’operato di alcune persone attualmente in forze all’Ufficio Rabbinico: non si possono solo acquisire nuove risorse, bisogna anche far lavorare meglio quelle che già esistono. Sia l’Assessore Foà sia altri Consiglieri esprimono a questo punto varie considerazioni sulle singole persone afferenti all’Ufficio Rabbinico; anche qui, ritengo scorretto che si sia parlato di questo tema in modo così specifico in un Consiglio aperto al pubblico e quindi non riporterò nessuna di queste considerazioni.
Il Consigliere Walker Meghnagi propone di fidarsi del progetto presentato da rav Arbib. Altri Consiglieri esprimono invece delle perplessità proprio sulla qualità complessiva del progetto. Riprende la parola il Rabbino Capo rav Arbib, che evidenzia il fatto che egli ha presentato un progetto a suo parere sufficientemente preciso, di circa 18 pagine. In tale progetto è spiegato chiaramente che cos’è il Beth Hamidrash. Non è possibile però dire ora con precisione quanti studenti saranno coinvolti. La previsione è di circa 45 ore di insegnamento complessive alla settimana; una previsione sul numero degli studenti potrebbe essere di 5-6 persone per i corsi di Collegio Rabbinico, fino a 30 persone per i corsi rivolti a studenti delle scuole superiori e un numero non prevedibile per altri corsi specifici. La logica di tutto il progetto è che la Rabbanut e il Beth Hamidrash devono diventare molto più rilevanti per tutta la Comunità. Il nome di rav Somekh infine significa soprattutto la possibilità di avere presso la nostra Comunità un rabbino italiano di grande prestigio.
Il Consigliere Rami Galante ribadisce che dobbiamo dare fiducia a rav Arbib e al suo progetto. Il Presidente Roberto Jarach afferma che è assurdo che vi sia un Collegio Rabbinico a Torino e uno a Milano, dovrebbero esserci delle sinergie. Afferma inoltre che a suo parere il progetto presentato da rav Arbib è solo parzialmente valido, e non contiene un’adeguata valorizzazione delle risorse già esistenti. Il Consigliere Stefano Jesurum chiede perché non siano stati presi in considerazione altri nominativi. Egli afferma inoltre di non conoscere personalmente rav Somekh, ma di sapere che è un ottimo rabbino; egli sa tuttavia che è stato coinvolto in alcune dinamiche complesse a Torino e che come conseguenza negativa di tali dinamiche egli non è più il Rabbino Capo di Torino. Il Consigliere Roberto Liscia apprezza il progetto presentato da rav Arbib, ma esprime il suo disagio per il fatto che non tutti i Consiglieri hanno ricevuto tale progetto.
5) LA SITUAZIONE PRECIPITA
Prende la parola il Consigliere Michele Boccia, che afferma di sentirsi preso in giro. Questo progetto di rav Arbib è in realtà praticamente pronto da mesi, e in tutti questi mesi l’Assessore competente non ha ritenuto di portarlo in Giunta. E’ facile distruggere un progetto, la settimana scorsa è stato portato in Giunta un progetto che deliberava su due assunzioni; e a suo parere tale progetto “c’era e non c’era”; si stanno usando chiaramente due pesi e due misure. Il Consigliere Boccia si dichiara disgustato da questa situazione e lascia la riunione.
I Consiglieri Walker Meghnagi e Roberto Liscia si dissociano dalla reazione del Consigliere Boccia. L’Assessore Claudio Gabbai sottolinea che fino a quel momento si è trattato di una buona discussione e garantisce che nessuno vuole boicottare il progetto di rav Arbib. Il Consigliere Stefano Jesurum stigmatizza il fatto che in questo Consiglio ogni volta che non si è d’accordo ci si dimette o si va via; ma non è così che si fa! Il Consigliere Walker Meghnagi ribadisce con forza quanto detto dal Consigliere Michele Boccia: ovvero che per il progetto presentato da rav Arbib bisogna seguire la stessa procedura e gli stessi parametri di giudizio utilizzati in Giunta la settimana precedente. Si crea un battibecco abbastanza serrato con altri Consiglieri; a questo punto anche il Consigliere Meghnagi, alterato, lascia la riunione.
Il clima si sta surriscaldando. La Consigliera Sara Modena chiede di leggere la delibera di approvazione che ha preparato in merito al progetto presentato da rav Arbib. Il Presidente Roberto Jarach le suggerisce però, in questo clima, di lasciar perdere; è meglio aggiornare la discussione e riprenderla nel consesso giusto, che a suo parere è quello della Giunta e non del Consiglio. Il Consigliere Stefano Jesurum afferma che è d’accordo non solo sulle linee-guida del progetto presentato da rav Arbib ma anche (a priori, sulla base della fiducia a rav Arbib) sui nomi proposti da rav Arbib. Ma non stiamo usando il metodo giusto: bisogna portare tutto in Giunta e discuterne serenamente in Giunta. Il Consigliere Roberto Liscia, a cui ci aggiungiamo prima io e poi il Presidente Jarach, suggerisce di approvare semplicemente una mozione che esprima il nostro apprezzamento per le linee-guida del progetto, raccomandando alla Giunta l’approfondimento e l’approvazione del progetto stesso. La Consigliera Sara Modena chiede però che questa mozione esprima anche l’approvazione dei nomi previsti da rav Arbib.
Si svolgono a questo punto alcuni brevi e serrati scambi di battute. Prima tra l’Assessore al Culto Milo Hasbani, che afferma di sentirsi a disagio perché è costretto in una discussione di cui non approva le modalità, e il Rabbino Capo rav Arbib, che afferma di sentirsi molto più a disagio perché non è sufficientemente appoggiato da questa Giunta. Poi tra il Consigliere Rami Galante e l’Assessore Alberto Foà: l’Assessore Foà torna sul tema delle persone che già appartengono all’Ufficio Rabbinico e lavorano male, il Consigliere Galante sostiene che questa discussione è troppo poco rispettosa del rabbinato e dell’Ufficio Rabbinico.
La Consigliera Daniela Zippel interviene sostenendo che rav Arbib non si sente sufficientemente supportato da questa Giunta, e in modo particolare dall’Assessore al Culto Milo Hasbani. A suo parere, vi è il rischio concreto che rav Arbib possa lasciare la sua carica di Rabbino Capo. Rav Arbib interviene affermando di essersi sempre comportato, a suo parere, in modo corretto. Però a questo punto deve confermare che a suo parere non ha sempre avuto un appoggio sufficiente da parte della Giunta e dell’Assessore al Culto.Non è possibile rimandare sempre: i problemi dell’Ufficio Rabbinico sono gravi adesso, e devono essere risolti adesso. Certamente tale Ufficio è stato trascurato per molti anni, non è solo un problema di questa Giunta. Ma egli ha scritto ora un progetto di rilancio sufficientemente dettagliato, questo dovrebbe essere riconosciuto; vorrebbe veramente avere più supporto e più riconoscimento. Egli risponde poi ad alcune critiche sui nomi proposti, ricordando che il suo ruolo di responsabile dell’Ufficio Rabbinico comporta che egli debba avere dei margini di libertà nello scegliere i suoi collaboratori. L’Assessore Claudio Gabbai interviene infine evidenziando che è venuto fuori indubbiamente un problema serio di rapporti e di compatibilità tra il Rabbino Capo rav Arbib e l’Assessore al Culto Milo Hasbani.
I Consiglieri Simone Mortara e Avram Hason rilanciano la proposta di approvare una mozione in cui si approvano le linee-guida del progetto di rav Arbib, demandando l’approvazione complessiva alla Giunta. Il Consigliere Mortara cerca di scrivere una tale mozione, ma i vari Consiglieri non riescono a mettersi d’accordo sulla sua formulazione. E’ ormai mezzanotte passata, e purtroppo la riunione si scioglie senza avere approvato nulla su questo punto dell’Ordine del Giorno. Inoltre numerosi altri punti dell’Ordine del Giorno non sono stati trattati, e dovranno essere rimandati alle prossime sedute del Consiglio o della Giunta.
OPINIONI: LA GIUNTA E IL RABBINO CAPO
Effettivamente, alcuni passaggi di questa seduta hanno messo in luce alcune difficoltà serie nei rapporti tra l’attuale Giunta e il Rabbino Capo. Io credo però che quando si mette in luce un problema reale questo sia di per sè un fatto positivo, non un fatto negativo. E tutto sta ora a come i protagonisti di questa situazione riusciranno ad affrontare la situazione, e a risolverla per il meglio. Io sono fiducioso.
OPINIONI: IL PRESIDE DELLA SCUOLA
Tra i tanti punti dell’ordine del giorno che non è stato possibile trattare, a mio parere uno era più urgente e più importante degli altri: la decisione sulle modalità di scelta del prossimo Preside delle Scuole medie di primo e di secondo grado della Comunità, in sostituzione della Preside Ester Kopciowski che ha chiesto di andare in pensione alla fine di questo anno scolastico. In realtà questo stesso punto era già all’ordine del giorno nella seduta di Giunta della scorsa settimana, e quindi sono ormai due settimane che viene rimandato.
Al termine della seduta di Consiglio, l’Assessore alle Scuole Paola Sereni era giustamente seccata da questo fatto. Io ritengo però che non possiamo nasconderci il fatto che la decisione presa dalla Preside Kopciowski risale ormai a parecchi mesi fa. Quindi in questo grande ritardo non pesano soltanto queste ultime due settimane, di cui l’Assessore non ha alcuna responsabilità; pesano anche i tre mesi precedenti, in cui secondo me e secondo molti altri non ci si è mossi con la chiarezza e la rapidità necessaria.
Questa newsletter ha 370 iscritti.
Per iscriversi basta mandare una mail con tale richiesta all’indirizzo guido.osimo@gmail.com
Se vi fa piacere scrivetemi i vostri commenti e suggerimenti; saranno preziosi.