Le reazioni all’articolo sulla kashrut a Roma
Sharon Nizza
Leggo con stupore la newsletter di oggi dell’Unione, che riporta una ridente foto della redazione di Pagine Ebraiche con l’astrofisica Margherita Hack. Non ho ancora avuto modo di leggere l’intervista contenuta nel numero di agosto di Pagine Ebraiche, alla quale si fa riferimento nella breve nota. Ho potuto invece leggere ieri sul Corriere – e senza rimanerne così sorpresa considerato il comportamento di molti altri intellettuali italiani, antifascisti del poi, che al momento clou prestarono giuramento al fascismo – l’articolo in cui la Hack “rivela” che all’età non così fertile di 21 anni, giurò lealtà alla patria e al fascismo per ricevere una medaglia d’oro in atletica.
Sempre dal Corriere apprendo che l’antifascismo della Hack era nato ben 3 anni prima, ovvero con la promulgazione delle Leggi Razziali. Tuttavia, l’indignazione e l’esperienza di veder cacciare dalla propria scuola, in virtù delle famigerate leggi, l’insegnante di scienze Enrica Calabresi, non impedirono alla ventunenne Hack di cedere ai sentimenti di “festa e orgoglio” per l’agognata medaglia d’oro.
Ma non è affatto questo a scandalizzarmi, bensì la macanza di qualsiasi riferimento, nella newsletter ufficiale dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, alle attuali posizioni di odio e demonizzazione di Israele espresse dalla nota astrofisica in innumerevoli occasioni. Una delle più eclatanti è contenuta nell’appello “Gaza Vivrà”, da lei sottoscritto e promosso, che recita tra l’altro (grassetto mio):
“[…] Un milione e mezzo di esseri umani restano dunque sotto assedio, accerchiati dal filo spinato, senza possibilita’ ne’ di uscire ne’ di entrare. Come nei campi di concentramento nazisti essi sopravvivono in condizioni miserabili, senza cibo ne’ acqua, senza elettricita’ ne’ servizi sanitari essenziali. Come se non bastasse l’esercito israeliano continua a martellare Gaza con bombardamenti e incursioni terrestri pressoche’ quotidiani in cui periscono quasi sempre cittadini inermi. Una parola soltanto può descrivere questo macello: GENOCIDIO! […]”
L’amico Stefano Gatti mi fa notare invece questa più recente posizione per “fermare l’agressione all’Iran”, nonché:
Porre fine all’assedio di Gaza e al martirio del popolo palestinese!
Indipendenza per la Palestina!
Smantellare l’arsenale atomico israeliano per denuclearizzare il Medio oriente e il mondo intero!
Via le truppe d’occupazione dall’ Iraq e dall’Afghanistan!
Difendere le resistenze popolari!
Ok, bene: “Pagine Ebraiche piace al Corriere”.
Ok, la Hack a distanza di 60 anni è presa dal rimorso per aver detto solo “buongiorno” alla professoressa ebrea cacciata dalla scuola incontrata un giorno per caso.
Ok, la Hack parla di riforma universitaria, di tagli alla ricerca e del suo amore per la Fiorentina.
Ma sono questi gli argomenti di primario interesse per i lettori della newsletter quotidiana del mensile dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (e non di “Io Donna” per intenderci).
Spero di scoprire di no appena avrò modo di leggere l’intervista per intero nel numero si agosto. Nel frattempo, l’auto compiacimento nell’anticipazione di oggi rimane a mio parere un errore e una seria deviazione da quelli che sono gli argomenti di reale interesse per i fruitori di queste pagine, sempre che si abbia come priorità guardare la luna e non il dito.