Riceviamo e pubblichiamo la lettera di dimissioni dalla Giunta del consigliere milanese all’Ucei Turiel.
Caro David, ho passato parte delle feste a spiegare a persone, cui era giunta voce, le ragioni della mie dimissioni. Penso che il testo della mia comunicazione al Presidente, poi inoltrato al Consiglio e rimasto senza riscontro a tutt’oggi, sia sufficientemente chiaro. Ti basti sapere che dopo quattro mesi l’UCEI non ha ancora completato il processo di nomina dei componenti dei propri organi collegiali. Ferve il dibattito sui nomi, non decolla quello sui contenuti, latita il senso dell’urgenza da parte dei timonieri di fronte alla crisi profonda che investe l’ebraismo italiano. Rinnovamento non pervenuto.
Raffaele Turiel
Buongiorno Renzo, al termine di una lunga riflessione, Ti scrivo per rimettere le deleghe attribuitemi così come gli incarichi di Giunta. Si tratta di una decisione maturata nel tempo, divenuta definitiva e non negoziabile alla luce di quanto è avvenuto (e non avvenuto) in questo primo trimestre di nuova gestione.
La partenza del nuovo mandato è risultata, a mio avviso, estremamente negativa. Ad oggi non siamo riusciti neppure ad eleggere probiviri, sindaci, responsabili di commissione. Leggo tutto questo con amarezza e distacco, non essendo soggetto minimamente coinvolto nelle discussioni/negoziazioni rispetto a incarichi, deleghe, commissioni.
La partecipazione ai lavori di Giunta è per me del tutto insoddisfacente e frustrante.
Lunghissime riunioni nell’ambito delle quali si trattano con dispersione e medesimo tempo dedicato questioni de minimis e vicende importanti senza esaurire molto spesso gli argomenti e l’ordine del giorno; la tendenza a rinviare e non affrontare problemi che si trascinano, il tributo continuo che si deve pagare in termini di dibattito rispetto a Pagine Ebraiche ed i contenuti della comunicazione dell’UCEI; la litigiosità che investe, in particolare, i membri che garantiscono, nel bene e nel male, la continuità con il passato. Anche lo scambio di mail di questi giorni rappresenta un teatrino deja vu e testimonia l’assenza di un necessario cambio di passo.
Sono costretto, da un lato, ad essere esigente con me stesso e riconoscere che non posso più concedermi di spendere inultilmente molto tempo senza conseguire grandi risultati; anche l’Assessorato alla Scuola avrà senso reale dopo che l’UCEI, in accordo con le Comunità interessate, avrà definito la sua missione, auspicabilmente nell’ambito dei lavori di una commissione necessariamente aperta agli enti gestori.
Voglio infatti sperare che le commissioni, sempre che partano, risultino il luogo adatto per esprimere capacità progettuali, voglia di nuovo e, per quel che mi riguarda, recupero di motivazioni.
Ti ringrazio per la fiducia riposta e Ti invito a voler contattare Guido Osimo per verificare la sua disponibilità e proporne la candidatura. Ritengo che Guido sia la persona più indicata a garantire competenza nel rispetto equilibri che hai inteso perseguire: nessuno meglio di un insegnante che ha percorso il mondo delle scuole e dell’ università, con un passato nei movimenti giovanili e con forte radicamento nella nostra scuola comunitaria, ha titolo per occuparsi di giovani e formazione.
Shanà Tovà.
Raffaele