OPINIONI Niram Ferretti
Alexandra Ocasio Cortez, la pasionaria de sinistra, mucho de sinistra in dotazione partito democratico, non perde mai occasione di farci conoscere il proprio pensiero sulla ferocia di Donald Trump, lo conoscete, il primo presidente fascista americano. E così, attingendo dal suo vasto repertorio culturale ci informa che i centri di raccoglimento per le migliaia di migranti al confine con il Messico, sarebbero “campi di concentramento”.
E’ giusto in fondo, Trump-Mussolini, pardon, Hitler cosa potrebbe fare se non allestire negli USA dei campi di concentramento per gli indesiderati?
Bisogna dire però che la Cortez è stata preceduta da altre voci analoghe. Il paragone tra i campi di concentramento e i centri di raccoglimento per i migranti lo ha fatto una figura assai più illustre, l’attuale papa, per non parlare dell’altra associazione, tanto ma tanto cara alla sinistra, quella tra migranti ed ebrei.
La Shoah diventa occasione immancabile per associazioni improponibili al servizio di un uso biecamente strumentale. Così, ormai lo sappiamo bene, qualsiasi politico di destra, sia esso Trump, Salvini, o Netanyahu, il quale assuma o abbia assunto nei confronti dell’immigrazione una posizione dura e ferma, viene automaticamente fascistizzato e nazificato da parte dei santoni dei Diritti Umani che si trovano, tutti, ma proprio tutti, immancabilmente a sinistra.
Uno dei più avvilenti segni del tempo che viviamo è la riduzione del lessico a un vocabolario per primati, in cui le parole sono state svuotate di significato, e termini come “fascista”, “razzista”, “nazista” vengono utilizzati come corpi contundenti nei confronti di chi osi appena dissentire da chi afferma che il futuro sarà fatalmente multiculturale.
L’immigrato, che sià musulmano o messicano, poco importa, è ormai la santa icona dei giorni nostri. Dobbiamo dunque abituarci agli anatemi e alle scomuniche degli invasati custodi del suo culto.
Facebook. Per gentile concessione dell’autore.