La biografia e gli scherzi sul set per superare la sua aria impassibile, oggi nel doodle di Google. Nessuno ricorda che inventò il WIFI.
A una diva come la Lamarr non può essere negato un libro e la sua biografia infatti è stata scritta da Ruth Baron. Si intitola “Hedy Lamarr, la vita e le invenzioni della donna più bella del cinema” e in Italia è stata pubblicata da Castelvecchi editore. Nel libro la scrittrice Baron analizza la vita dell’attrice e rivela anche degli aneddoti sulla vita nel set: “Questi scherzi spaziavano dall’uso di svariati oggetti,tipo spille, banane, manganelli, a commenti salaci, per non parlare di quando veniva addirittura presa e sbattuta fuori dal set. Alcuni di questi scherzi potrebbero però trovare una giustificazione nelle dichiarazioni degli attori e dei registi: si trattava di stratagemmi per insegnare a Hedy a recitare davanti a una macchina da presa. Molti degli autori degli scherzi hanno affermato di essere stati spinti dal desiderio di vederle esprimere qualche emozione. Cecil B. DeMille parlava della sfida di aprirsi un varco attraverso la sua aria impassibile” spiega la Baron nel libro dando alla figura di Hedy Lamarr un’immagine ancora più mitica e destinata a restare nella storia del cinema e non solo.
Tra i film più impegnati in cui ha recitato Hedy Lamarr c’è sicuramente I cospiratori, pellicola del 1944 di genere drammatico e diretta da Jean Negulesco. Il cast del film è molto ricco e conta anche su attori del calibro di Peter Lorre, Paul Henreid, Victor Francen e Joseph Calleia. La trama ci dice che tra i compagni di lotta olandesi che al momento sono nascosti per Lisbona in Portagallo c’è un infiltrato. Saranno diversi i sospettati e le indagini riveleranno molte sorprese. Hedy Lamarr interpreta Irene Von Mohr e sicuramente questo è una pellicola diversa rispetto al solito per l’attrice più impegnata in commedie sentimentali che in opere di questo tipo. Questa scena ci racconta un momento intenso nel quale lei si avvicina a Vincent Van Der Lyn interpretato da Paul Henreid. La telecamera indugia sui primi piani dei due cercando sempre di tenerli nello stesso quadro e dividendoli davvero poche volte. Emozionante quando poi la camera decide di avvolgerli con movimenti lenti e sinuosi.
Tra i film più famosi in cui ha recitato Hedy Lamarr c’è sicuramente Sansone e Dalila, dramma biblico in stile peplum girato nel 1949 da Cecil B. DeMille. L’attrice di origini austriache in questa pellicola interpreta il ruolo di Dalila. Quella che vi proponiamo è la sequenza finale del film dove Sansone, un grande Victor Mature, decide di portare la sua vendetta al centro del tempio del Dagon dove è stato torturato e deriso dalla folla. Questa non crede possa rompere le colonne in mezzo alle quali è stato accompagnato proprio da Dalila che prima l’ha tradito e poi s’è innamorata di lui. Sansone invece riesce a smuoverle e fa crollare il tempio compiendo la sua vendetta e finendo schiacciato in mezzo alle due colonne. In questa sequenza dove Hedy Lamarr sembra recitare un ruolo marginale possiamo vedere invece il valore intrinseco dello sguardo della diva, che inquadrata proprio nel momento del disastro attrae lo sguardo dello spettatore portandolo a ricercarla per sperare che si salvi da questa tragedia poi a lei dedicata. Un gioco di ombre e di luci ce la fanno vedere attraverso le colonne del tempio dove la donna si muove rapidamente e con lo sguardo ferito di chi si è accorto solo dopo tempo di cosa è accaduto realmente. Il montaggio alternato di DeMille ricorda quello intellettuale di Ejzenstein, perchè invece di mostrare la scena nella sua interezza va a indugiare sui protagonisti dando un senso emotivo alla vicenda. E’ così che diventa fondamentale la presenza di Dalila.
Che Hedy Lamarr fosse una straordinaria femme fatale il mondo l’ha potuto sperimentare nel corso di metà Novecento grazie sopratutto ai suoi grandi successi cinematografici che la pongono come una delle prime vere dive del cinema hollywodiano e quindi internazionale. Il suo primo fallimento coniugale segnò, tuttavia, il punto di partenza della carriera Hollywoodiana dell’attrice che, trasferitasi da Londra ad Hollywood, ebbe modo di partecipare a numerose pellicole di grande fama con il suo nuovo appellativo d’arte. “Un’americana nella Casbah”, del 1938, fu il primo film di questa lunga serie che comprese successivamente titoli come “Algiers”, “White cargo”,”Tortilla flat” ed il più famoso in assoluto, “Sansone e Dalila”. In contemporanea a questo periodo della sua vita è però da affiancare anche un’altra attività lavorativa, oltre a quella cinematografica. Curiosa fu la causa per la quale si impegnò successivamente al primo fallimento del brevetto, che la vide lottare nuovamente contro il regime nazista offrendo un bacio a tutti coloro i quali avrebbero sottoscritto 25000 dollari di obbligazioni, riuscendo a raccogliere cifre esorbitanti che denotavano la grande ammirazione che molti nutrivano per lei.
Tra gli altri registi e attori, la fascinosa e diva iconica Hedy Lamarr – di cui oggi si festeggia l’anniversario della nascita – ha lavorato anche con il grandissimo regista americano King Vidor vestendo i panni di Marvin Myles Ransome nel film Il molto onorevole Mr.Pulham del 1941. Vidor è conosciuto ai più per il capolavoro del cinema muto dal titolo La folla datato 1928, ma in realtà ha girato tantissimi film arrivando a dirigerne addirittura uno due anni prima della sua morte quando aveva oltre 85 anni. Il molto onorevole Mr.Pulham però in un certo senso è vicino a La folla proprio per la volontà del protagonista medio di emergere dalla comunità per poi rendersi conto di essere parte di quel vortice unito e confuso. Mr. Pulham, interpretato da uno straordinario Robert Young, è un uomo medio che si è fatto una posizione senza uscire però dalla sua intrinseca mediocrità. La sua vita però è fatta perlopiù di rimpianti come quello che nutre nei confronti di una donna che avrebbe dovuto sposare nel suo passato. Questa donna è proprio la splendida attrice di origine austriaca. L’interpretazione è molto efficace e soprattutto la sua bellezza è quella della classica diva hollywoodiana dell’epoca, con luci sparate da dietro per poter dare al personaggio proprio un’aura di intoccabilità. All’epoca del film l’attrice aveva 27 anni anche se riesce tranquillamente a interpretare la parte di una donna ben più giovane grazie alla sua bellezza spontanea e naturale. Il molto onorevole Mr.Pulham rimane una piccola pietra miliare in una carriera fatta di successi e grandi interpretazioni.
Hedy Lamarr e il suo anniversario: mancata nel 2000, oggi avrebbe 101 anni la grande attrice e prima femme fatale della storia del cinema, dalle numerose sorprese che non ti aspetti: come ad esempio la grande abilità scientifica e tecnologica come spiegato qualche riga più sotto. Ma quali sono le scelte di vita che l’hanno resa così famosa e contestata? Hedy Lamarr, il cui nome legale verrà poi sostituito con il soprannome d’arte Hedwig Eva Maria Kiesler, nacque il 9 novembre 1914 a Vienna, in Austria. Figlia unica di due esponenti dell’alta borghesia ebrea, fu ben presto introdotta alla carriera di attrice dal produttore teatrale Max Reinhardt che la rese parte di un progetto avente sede a Berlino. Trasferimento, questo, che segnò la temporanea sospensione del corso di laurea in ingegneria che, sebbene con largo anticipo, la poco più che adolescente Hedy stava già frequentando con ottimi risultati. Conclusosi l’apprendistato in ambito teatrale, tornò quindi a Vienna per perseguire una carriera cinematografica, dove ebbe ben presto riscontri positivi quando (all’età di 18 anni) Vienna scelta da Gustav Machaty come attrice nel film “ecstasy”. Seppur questo progetto rappresentò per lei un vero e proprio trampolino di lancio nel mondo dello spettacolo, fu uno degli aspetti della sua vita per cui fu maggiormente criticata. Il film conteneva infatti scene di nudo che ritraevano l’attrice mentre nuotava e correva, causando censure della pellicola ed in alcuni casi anche il ritiro dal mercato. La morte sopraggiunse il 19 gennaio del 2000, quando un attacco cardiaco la colse nel sonno. Le sue ceneri vennero disperse nella selva viennese, così come da suo desiderio, ma il grande successo artistico combinato con gli importanti traguardi scientifici hanno contribuito ha renderla per sempre una delle più grandi esponenti del mondo cinematografico.
Hedy Lamarr, la donna che sul grande schermo sedusse uomini e donne imponendo il fascino bruno dopo un lunghissimo ciclo di bionde, nacque a Vienna il 9 novembre del 1914. Sua madre, Gertrude Lichtwitz, proveniva da una famiglia della borghesia colta di Budapest mentre suo padre, Emil, era originario di Leopoli in Ucraina ed era un importante dirigente della banca Creditanstalt Banverein. Entrambi i genitori erano ebrei e anche Hedwig venne registrata come tale: questo fatto segnerà la sua futura carriera d’attrice sia in Austria che ad Hollywood. Hedy racconta così la sua infanzia nell’autobiografia: “Mio padre e mia madre mi soffocarono d’amore. Lei rinunciò a una carriera da pianista pur di farmi da madre e mio padre trovava delle ore per sedere con me davanti al fuoco e raccontarmi favole nonostante fosse occupatissimo con il lavoro”.
Le storie sui traguardi raggiunti dalle donne nella tecnologia e nella scienza sono sempre molto affascinanti e lo sono soprattutto quando la storia in questione riguarda una star hollywoodiana degli anni ’40 che ha inventato una tecnologia che oggi noi tutti usiamo attraverso i nostri smartphone. Il Doodle di oggi celebra per questo Hedy Lamarr, un’attrice nata in austria e diventata ad Hollywood “la più bella donna del mondo”. La vita stessa di Lamarr sembra il copione di un film: annoiata dall’industria del cinema, Hedy era interessata ad aiutare gli Alleati quando lo scoppio della seconda guerra mondiale cambiò anche i ruoli che le venivano offerti. Lei aveva qualche nozione in materia di esplosivi militari e insieme a un amico compositore, George Antheil, utilizzò i principi secondo i quali funziona un pianoforte per identificare un modo per evitare che i sottomarini tedeschi intercettassero i segnali radio degli alleati. Il suoi lavoro pose le basi per le tecnologie che oggi conosciamo come Bluetooth, GPS e wifi.
Hedy Lamarr – al secolo Hedwig Eva Maria Kiesler – è stata definita da molti come una delle donne più belle del cinema ma al contempo una delle menti più brillanti nel campo della tecnologia per le comunicazioni. Proprio così, e per questo Hedy Lamarr – di cui oggi ricorrono i 101 anni dalla nascita -, attrice e scienziata, risulta uno dei personaggi più controversi e discussi del ventesimo secolo. Una femme fatale, forse la prima della storia del cinema con un doppio filo piuttosto importante con la lotta al nazismo: se sullo schermo la bellissima Hedy giocava il ruolo dell’oca, nella realtà era di un’intelligenza sopraffina e l’unica diva della storia a poter vantare un brevetto per un’invenzione in un settore così complicato come quello delle telecomunicazioni. Inventò infatti la trasmissione a divisione di spettro quando emigrò negli Usa per via del nazismo imperante in Europa (lei era figlia di ebrei), la cosiddetta “spread spectrum” che non fu altro che l’antesignano progetto per la trasmissione in wireless e wifi. Il brevetto non passò per via della pochezza della tecnologia americana di quel tempo, ma alle insistenze della Lamarr per poter aiutare in qualche modo la lotta al nazismo, l’esercito rispose che lo sarebbe stata sfruttando il suo fascino di diva nella raccolta fondi decisiva per la guerra. Lamarr quindi organizzava serate in cui offriva a chiunque sottoscriveva almeno 25 mila dollari di obbligazioni per l’esercito americano un bacio passionale. Si racconta che la donna bellissima raccolse anche 7 milioni di dollari in una sola notte facendo crescere ancora di più il mito della sua regale e fatale figura di donna.
Google celebra con un doodle celebrativo la nascita di Hedy Lamarr, che oggi avrebbe compiuto 101 anni (l’attrice è morta nel 2000, a 86 anni). L’illustratrice che ha ideato il video, Jennifer Hom, ha messo in evidenza gli aspetti salienti della vita dell’attrice di origini austriache (che ad Hollywood divenne “la donna più bella del mondo”) in una sequenza di immagini animate, con in sottofondo la colonna sonora creata dal compositore Adam Ever-Hadani, in pieno stile anni quaranta. Hom spiega che, per realizzare il video, ha studiato le locandine dei film e le immagini pubblicitarie degli anni quaranta, con l’obiettivo di riprodurre in maniera fedele l’epoca storica di cui l’attrice (e inventrice) è stata protagonista.
http://www.ilsussidiario.net/News/Cinema-Televisione-e-Media/2015/11/9/HEDY-LAMARR-25mila-dollari-per-un-bacio-e-ne-valeva-la-pena-/653790/