Intervista a Amos Luzzatto. «Di questi stereotipi si nutre l’antisemitismo». Il rappresentante della comunità ebraica è duro con il premier.
Umberto De Giovannangeli
Il minimo che si possa dire è una barzelletta che ha come protagonisti dei poveri fuggiaschi dai lager nazisti non dimostra una grande eleganza da parte di chi se ne fa portatore. Tanto più che l’antisemitismo si è nutrito dello stereotipo deli ebreo avido». Ad affermarlo è una della personalità più rappresentative dell’ebraismo italiano: Amos Luzzatto, già presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane. Dalla barzelletta del Cavaliere al senatore (Pdl) Ciarrapico che consiglia a Fini di dotarsi di kippah: «E inutile – rimarca Luzzatto – invitare Ciarrapico alla cautela. Lui è sinceramente, irrimediabilmente animato da pregiudizi verso gli ebrei».
Professor Luzzatto, il presidente del Consiglio si è esibito di nuovo in una barzelletta sugli ebrei..
«Francamente non ho capito la logica della sua barzelletta. Perché se si trattava di prendere in giro gli ebrei, da quello che Berlusconi racconta disprezza se stesso, perché mettere una diana così elevata a gente che stava cercando di salvare la pelle, non fa fare una bella figura a coloro che li ospitavano, sempre che le cose siano state espresse con precisione. E chiaro che una barzelletta che abbia come protagonisti dei poveri fuggiaschi non dimostra una grande eleganza in chi se ne fa portatore e vanto. Di “carino” quella barzelletta non ha proprio niente. Tanto più alla luce della seconda parte…».
Vale a dire?
«La seconda parte sulla guerra che era già finita da tempo, non è assolutamente chiara: scherzare su queste cose non è di buon gusto anche a oltre sessant’anni di distanza. Se invece il significato è un altro, confermo che non l’ho proprio capito. Questo può dipendere da miei limiti personali, che penso però che siano largamente condivisi».
Di nuovo Berlusconi tira fuori l’immagine dell’ebreo proiettato solo a fare soldi, in ogni modo, con ogni mezzo…
«Al premier Berlusconi non può essere sfuggito che l’antisemitismo si è nutrito per lungo tempo soprattutto dello stereotipo dell’ebreo avido. In tempi più recenti è cominciato ad affiorare lo stereotipo dell’ebreo infido, sostanzialmente violento e capace di complottare contro le società occidentali. Non saprei a quale categoria attribuire certe barzellette. Ma bisogna sempre adoperarle con tanta, tantissima cautela».
Una cautela che, per passare ad un altro fatto che ha scatenato polemiche e Indignazione, non ha mostrato il senatore Clarrapico…
«Ciarrapico non ha bisogno di cautela. Lui è sinceramente, irrimediabilmente prevenuto contro gli ebrei. In più, se avere la kippah in testa avesse caratterizzato l’ebreo Giuda, con tutti i suoi possibili difetti, questa caratteristica sarebbe stata condivisa anche dall’ebreo Gesù che, secondo una tradizione, ne sarebbe stato vittima».
Non c’è da temere quell’antisemitismo “della porta acconto”, fatto, appunto, di battute, stereotipi abusati…
«Questo, purtroppo, è un fenomeno che non ha avuto una vera fine, e di tanto in tanto affiora dalle fonti più impensate».
L’Unità 2 ottobre 2010