Siglano la pace i presidenti delle comunità ebraiche di Milano e Roma, Roberto Jarach e Riccardo Pacifici, insieme al presidente degli ebrei italiani, Renzo Gattegna, dopo le polemiche nate da un articolo sul neoeletto leader degli ebrei milanesi. “Un segnale di concordia per dare vita a un dibattito vivace, ma sereno”, affermano i tre esponenti dell’ebraismo italiano in una nota congiunta.
“La pubblicazione sul quotidiano ‘La Stampa’ del 12 giugno 2010 del colloquio tra la giornalista Chiara Beria D’Argentine e il presidente della Comunità Ebraica di Milano Roberto Jarach, ha suscitato un vasto ed animato dibattito, rispetto al quale il presidente Jarach tiene a precisare che quanto è stato scritto costituisce una breve sintesi di un discorso protrattosi in realtà molto a lungo e che la ristrettezza dello spazio dedicato a diversi temi, importanti e complessi, ha prodotto distorsioni del suo pensiero”, si legge nella nota diffusa dal bollettino quotidiano dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei).
“Tra il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna e i presidenti delle Comunità di Milano e di Roma, Roberto Jarach e Riccardo Pacifici, esiste un rapporto di stima, di amicizia e di condivisione di valori che dura da molti anni. Oggi che essi si trovano a ricoprire importanti cariche nell’ambito dell’ebraismo italiano, pur consapevoli delle diversità delle rispettive posizioni, intendono coordinare le loro attività e collaborare nel superiore interesse di garantire a tutte le Comunità e a tutto l’ebraismo italiano un positivo sviluppo. Consapevoli che le strutture dell’ebraismo italiano si basano su un delicato equilibrio di autonomie e specifiche competenze, la cui osservanza è necessaria per rappresentare in maniera corretta il patrimonio di varietà e di diversità delle tradizioni culturali – si legge ancora nella nota – ribadiscono il reciproco rispetto delle persone e del loro impegno per le Istituzioni che essi stessi rappresentano”.
“Il presidente Jarach afferma che qualsiasi espressione tra quelle pubblicate, che possa essere apparsa non in linea con questi principi o offensiva non rappresenta correttamente il proprio pensiero ed esprime il proprio rammarico se alcuni frasi si sono prestate a essere diversamente interpretate. La difesa delle ragioni e del diritto all’esistenza in sicurezza dello Stato d’Israele, rimangono un valore fondamentale nella storia del loro comune impegno comunitario.
Nel confermare la condivisione di questi ideali – concludono Gattegna, Jarach e Pacifici – i sottoscritti intendono trasmettere un segnale di concordia e un contributo allo svolgimento di un dibattito, vivace ma sereno, condizione questa indispensabile per il costruttivo svolgimento del loro impegnativo lavoro”.
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