Diffusa un’intervista di tre anni fa al presidente dell’Egitto Mohamed Morsi: «Non dobbiamo mai dimenticare, fratelli, di nutrire i nostri figli e nipoti con l’odio per i sionisti e gli ebrei».
Leone Grotti
Leone Grotti

CRESCERE GLI EGIZIANI NELL’ODIO. L’odio nutrito dai Fratelli Musulmani nei confronti degli ebrei non desta scalpore, lo scorso anno la loro guida suprema Sheikh Mohammed Badie nel suo messaggio settimanale ai fedeli ha detto: «Gerusalemme è islamica e nessuno può accampare pretese sulla città santa. Il jihad per riprendere Gerusalemme è un dovere per tutti i musulmani». In campagna elettorale la Fratellanza aveva anche avanzato l’ipotesi di rivedere il Trattato di Camp David con Israele. Difficile però che arrivi a tanto dal momento che l’Egitto ha bisogno degli Stati Uniti, principali alleati di Israele, soprattutto per sbloccare gli aiuti economici del Fondo monetario internazionale. Un’impresa non facile, soprattutto se Morsi non rinnegherà altre frasi dell’intervista, come questa: «Non dobbiamo mai dimenticare, fratelli, di nutrire i nostri figli e nipoti con l’odio per i sionisti e gli ebrei. I bambini egiziani devono essere cresciuti nell’odio, l’odio deve continuare per Dio, come una forma di preghiera nei Suoi confronti».
http://www.tempi.it/egitto-presidente-morsi-gli-ebrei-discendono-dai-maiali-e-dalle-scimmie-link-urlhttpwww-tempi-itvideogallerymorsi-gli-ebrei-discendono-dai-maiali-upviwafudiavideolink#.UPbjiaXgVZ8