Leggiamo con sconcerto le considerazioni fatte con una lettera aperta di italiani residenti in Israele e con diversi articoli pubblicati nella stampa nazionale ebraica, alle quali riteniamo di dover replicare con fermezza.
Alle prossime elezioni italiane, per la circoscrizione degli italiani all’estero (in Asia, Africa, Oceania e Antartide), si candida per la prima volta un’israeliana, Sharon Nizza, nelle liste del PDL.
Non intendiamo in alcun modo entrare nell’ambito della lotta politica in corso nel nostro Paese e condividiamo queste nostre considerazioni con persone di diversi orientamenti politici.
Riteniamo, viceversa, che non sia lecito denigrare, con considerazioni che non attengono in alcun modo alle caratteristiche personali della persona “imputata”, ma che risiedono in una cieca ideologia che non risparmia vittime.
In una democrazia, e’ lecito candidarsi, cosi come e’ lecito non votare chi abbia deciso di farlo.
Non e’, invece, consentito diffamare.
Se questo e’ valido in generale, lo e’ ancora di piu’ nei confronti di un membro della nostra Keilla’.
Infondate sono anche le ragioni tecniche poste a fondamento di questa campagna denigratoria.
Infatti, votando per Sharon Nizza (o per qualunque altro candidato nelle circoscrizioni all’estero) NON si contribuisce in alcun modo a determinare il premio di maggioranza previsto dalla legge elettorale italiana per il partito che in Italia avrà raggiunto il maggior numero di voti. Votando Sharon Nizza si aumentano solo le possibilità della sua personale elezione.
Questo rende tutti ancor piu’ liberi di votare Sharon Nizza, senza per questo temere di sostenere questo o quel partito.
Cio’ su cui siamo chiamati a scegliere e’ se in Parlamento si voglia Sharon oppure un altro candidato qualunque della circoscrizione.
Sharon è da votare non solo perché saprebbe rappresentare meglio degli altri candidati all’estero le ragioni di Israele (da anni lavora con Fiamma Nirenstein), ma anche per la sensibilità e la capacità che da sempre ha dimostrato su diritti umani e democrazia. Non pensiamo sia cambiata dopo l’alya.
Per tutte quueste ragioni, la candidatura di Sharon Nizza ai nostri occhi avrebbe rappresentato una buona occasione per unirsi e non per dividersi.
Occasione gia’ persa da chi ha sottoscritto quelle parole insultanti.
Yasha Reibman
Barbara Pontecorvo
Raffaele Turiel
Nissan Adjibaj
Guido Osimo
Sara Modena
Vittorio Pavoncello
Uri Bahbut
Daniel Di Porto
Daniele Schwarz
Davide Aziz
Davide Nassimiha
Alex Zarfati
Gianluca Pontecorvo
Semi Pavoncello