Questo Shabbat è l’ultimo prima della festa di Shavu’ot, il sesto sabato dalla festa di Pesach. Verrà letto l’ultimo capitolo dei Pirkè Avot. Nell’Antichità i capitoli della Mishnà erano cinque e si è deciso di aggiungerne un altro proprio per riguardo a coloro che usavano leggerlo nei Sabati che intercorrono fra Pesach e Shavu’ot, come preparazione a ricevere la Torà.
Questo capitolo è conosciuto con l’appellativo di “Kinijan Torà” (acquisto della Torà) oppure con il nome di “perek de Rabby Meir” (capitolo di Rabby Meir) in quanto la maggior parte dei paragrafi sono a lui dedicati o dettati da lui stesso.
Ivi sono raccolte una serie di massime che lodano la Torà, il suo studio e coloro che si occupano dello studio della Torà e dell’osservanza dei suoi Comandamenti.
La prima mishnà, detta proprio a nome di Rabby Meir, è una lode per coloro che dedicano la propria vita allo studio della Torà i quali, non solo beneficiano in prima persona di questo loro comportamento, ma fanno beneficiare tutti coloro che vivono intorno ad essi.
La mishnà sostiene che chi si dedica allo studio della Torà merita anche una serie di appellativi che lo glorificano rispetto alla società che li circonda e questi sono:
Amico (di D-o, secondo una spiegazione del Kehati), Amante, che ama le creature, che rallegra il Creatore, che rallegra le creature, rivestito di umiltà e timore di D-o, ed adeguato ad essere giusto, pio, retto e degno di fiducia, lontano dalla colpa, vicino al merito; da lui godono coloro che apprendono da lui consiglio e scienza, discernimento e potenza.
Tutto ciò è riservato a colui che dedica la vita con umiltà allo studio ed all’osservanza della Torà.
Shabbat shalom