Quando le donne contano per il minian e gli uomini no - Hakeillah luglio 2024
Con il titolo “La metà dimenticata” Tali Dello Strologo, in Ha Keillah dello scorso maggio, ha riportato l’attenzione sul problema della disparità di genere nel mondo ebraico. Nel suo appassionato articolo Dello Strologo, parlando delle piccole comunità della diaspora, così scrive: “Quando ogni venerdì sera la presenza del minian (10 uomini per la preghiera collettiva) è un’incognita […] ogni uomo ebreo è importante. La massa confusa dietro la mehitza [separazione fra uomini e donne] è invece completamente ininfluente. […] che siamo due o quindici non fa alcuna differenza, dietro la ringhiera di separazione è impossibile anche solo contarci”.
Subito dopo l’articolo di Tali Dello Strologo, non a caso posto lì accanto, troviamo “Purim femminile corale”, un testo a più mani scritto da Anna Segre e da sette sue compagne di studio e di preghiera che in occasione dell’ultimo Purim hanno deciso di recitare la Meghillat Ester secondo il rito di Torino: “otto coraggiose donne vestite con le maschere di Purim che occupavano la tevà”. La Meghillà al femminile è ormai una realtà diffusa in diverse comunità d’Italia (e del mondo), come Firenze, Roma e la comunità italiana di Gerusalemme: bene ha fatto quindi Torino a seguire questi esempi.