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Cultura ebraica a tutto campo

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Author page: Rav Gianfranco Di Segni

La cultura del Rabbinato italiano

Rassegna mensile di Israel : LXXVI, 1/2, 2010

David Gianfranco Di Segni*

* Ringrazio sentitamente l’amico Angelo Piattelli, autore del contributo che segue in questo volume (Repertorio biografico dei Rabbini d’Italia dal 1861 al 2011). Durante la stesura del presente articolo sono stato in continuo contatto con Angelo, che mi ha fornito numerose indicazioni sui rabbini citati e, soprattutto, una versione preliminare della sezione sul rabbino Isacco Raffaele Tedeschi. I nostri articoli sono da considerarsi strettamente legati l’uno all’altro. Ringrazio anche Gisèle Lévy e David Jacobini del Centro Bibliografico dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e, presso la Comunità Ebraica di Roma, Wally Debach del Centro Culturale e Giancarlo Spizzichino e Maria Teresa Caradonio dell’Archivio Storico, per il loro fondamentale aiuto nel reperimento di testi e documenti. Indirizzo e-mail per eventuali segnalazioni o integrazioni: gianfranco.disegni@gmail.com.

La figura più importante in una qualsiasi comunità ebraica italiana di oggi è molto probabilmente il rabbino. Questo forse è vero anche in altri paesi, ma in Italia lo si percepisce di più perché gli appartenenti alle comunità ebraiche non sono (né sono mai stati) molto numerosi. Nella maggior parte dei casi si parla di alcune centinaia di membri, se non decine, e solo in poche comunità si arriva alle migliaia. Mai, almeno in epoca moderna, la popolazione ebraica di una singola comunità italiana, anche la maggiore, ha superato i 15.000 membri.[1] Ciò significa che per condurre una comunità, in genere, è sufficiente un singolo rabbino, a volte coadiuvato da un vice-rabbino o da un officiante e soltanto nelle poche comunità più grandi esistono diversi rabbini, tutti comunque sottoposti alle direttive di un rabbino capo. Nelle città di altri paesi dove vivono (o vivevano) diverse decine o centinaia di migliaia di ebrei sarebbe impossibile per un singolo rabbino o corpo rabbinico avere un impatto diretto sull’intera comunità; in questi casi, la figura di riferimento è il rabbino della sinagoga cui si è affiliati.

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