Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Cultura ebraica a tutto campo

0 items - €0,00 0

Author page: Marco Del Monte

Vayèlekh. Dio dentro di noi

Nella nostra Parashà troviamo un versetto che invita a riflettere: “Al ki ein Elok-ai bekirbi metzauni haraot haele” – “Poiché il mio D-o non è dentro di me, mi hanno trovato queste sventure”. I Maestri notano una sottigliezza: non si dice “non c’è D-o nel mondo”, ma “non è dentro di me”. D-o non sparisce: sono io che non Gli ho fatto spazio. Il problema non è fuori, è dentro. Uno dei nomi di Hashem è Makom-il Posto, come a dire Hashem è Onnipresente. Il cuore umano non resta mai vuoto: o è abitato da Hashem, o da altro. Quando affermo “Elok-ai, non è dentro di me”, creo un vuoto che lascia entrare ansia, idolatria, follia. Per questo il Talmud insegna: “L’uomo non pecca se non quando in lui entra uno spirito di follia” (Sotah 3a). Eppure la Torà ci dice: “Ve’asu li mikdash veshachanti betocham” – “Mi faranno un Santuario e Io dimorerò dentro di loro”. Non “in esso”, ma “in loro”: ogni ebreo è un tempio vivente. L’anima è chelek Elokà mimaal, una parte di Hashem (kiviachol), una scintilla divina. “Elok-ai bekirbi” non è un’illusione, è la realtà più profonda. Ma quando ci si sente svuotati, Hashem ci indica una via: la Teshuvà.

Read More