Quest’anno la festa di Tu Bishvat, del Capodanno degli alberi, precede lo Shabbat dove si legge la Parashà di Itrò, cioè quella dei Dieci Comandamenti. Non esistendo un accostamento casuale nella Torà, potremmo chiederci quale sia il legame tra queste due ricorrenze. Quando si parla di alberi avviene molto facilmente l’associazione con uno dei protagonisti dello stravolgimento storico primordiale: L’albero della Conoscenza del bene e del male. Se aggiungessimo un ulteriore elemento interpretativo, cioè quello della equivalenza tra essere umano e albero, come è scritto nel Deuteronomio (Deu 20,19), allora potremmo leggere l’episodio della “violazione dell’albero” come la violazione dell’uomo stesso. Come sappiamo ogni azione che comporta un difetto richiede un’azione uguale e contraria che la vada a riparare (Tikun).
Hashem disse ad Adam e Chavvà di poter mangiare da qualsiasi albero ma non da quello della conoscenza, forse si richiedeva un grande atto di fede: eseguire il comando divino senza indagare le ragioni, direi imperscrutabili, dell’Eterno. Adamo ed Eva caddero nella trappola di voler conoscere le cose e diventare come E-l-okim conoscitori del bene e del male. Molte volte ci capita di ascoltare persone che con troppa facilità cercano di criticare una legge Divina attraverso il solo strumento, limitato, dell’intelletto umano.