All'inizio della Parashà di Shemini leggiamo. "Vayehì bayom hashemini (E fu l'ottavo giorno) [Vayikra 9:1]". Rashi spiega che quello a cui si riferisce la Torà era l'ottavo giorno della consacrazione del Mishkan. Mentre durante ciascuno dei primi sette giorni, Moshè costruiva e poi smontava il Mishkan per prendere familiarità con esso, in questo giorno il Mishkan fu eretto e rimase tale. La Parashà prosegue poi con la descrizione dei sacrifici offerti in quel giorno e, infine, della "esh zarà (fiamma estranea, non comandata) [Vayikra 10:1]" portata da Nadav e Avihu, due dei figli di Aharon. Due fili di fuoco uscirono dal Santo dei Santi, entrarono nelle loro narici e consumarono le loro anime. Relativamente a questo episodio, Rashì cita un Midrash secondo il quale Moshè dice ad Aharon: "Sapevo che ci sarebbe stata una santificazione del Mishkan attraverso la morte di coloro che erano più vicini ad Hashem e pensavo che saremmo stati o tu o io. Ora che questa santificazione è avvenuta attraverso di loro, mi rendo conto che erano più grandi di te e di me." Questo Midrash sembra essere un po' criptico e va capito cosa ci viene ad insegnare.
