Militarismo e sopravvivenza
Gli storici rilevano un certo parallelismo tra la situazione dell’Ebraismo mondiale e oggi e quello del periodo del secondo stato asmoneo, un parallelismo che può essere considerato come un’applicazione del principio del midrash, “ma’asè avòt siman la–banim“, la storia dei padri prefigura quella dei figli.
Gli elementi più evidenti che portano a fare questo parallelismo sono i seguenti:
1. L’esistenza di uno Stato Ebraico e di una grande Diaspora ebraica legate fisicamente e spiritualmente e orgogliose della propria identità nazionale e culturale.
2. Le persecuzioni elleniste e naziste che fanno da sfondo alla nascita dello stato asmoneo da una parte e allo stato d’Israele dall’altra.
3. La nascita di figure di eroi ebrei che tanta influenza hanno avuto nella vita della Diaspora e della Palestina e l’imporsi dell’immagine dell’ebreo militante che resiste fino al punto da offrire la propria vita pur di non cadere nelle mani del nemico.
4. Un orgoglio nazionale che permea anche la vita degli ebrei della Diaspora, tanto da far dire a Filone (in una lettera inviata da Agrippa a Caligola) che “Gerusalemme è la capitale dell’intera Diaspora”.
5. L’esistenza nel I secolo di un Ebraismo Alessandrino ricco e potente assimilato sul piano culturale, organizzato attorno alla Sinagoga e con forti legami con quello di Erez-Israel (similmente a quello americano del XX secolo). Gli ebrei costituivano una minoranza etnica-religiosa che contendeva alle altre minoranze lo stato politico, economico e sociale e che combatteva per migliorare la propria posizione (anche se Roma era tollerante verso le norme ebraiche, almeno fino a quando non ci fu un’aperta rivolta contro l’ordine romano).
6. L’esistenza di una classe ebraica facoltosa che non esitò ad allearsi con le autorità greco-romane, pur di salvaguardare i propri interessi a tutto svantaggio delle classi più povere soggette ai pogroms. Giuseppe Flavio riferisce che Johathan il tessitore venne a Cirene e raccolse molti seguaci, ma i dignitari ebrei lo denunciarono a Catullo, il governatore delle Pentapoli libiche, che attaccò le masse indifese.
L’Olocausto ha generato nell’odierno Stato d’Israele le stesse immagini di martirio e eroismo militare che hanno scolpito la storia e la memoria ebraica. Di nuovo, delle due immagini ‘martirio e militanza ebraica), prevale la seconda. E questo può essere riassunto nello slogan “Mai più” della Lega per la Difesa Ebraica.
Lo Stato d’Israele è associato ad un fervore messianico. L’impulso messianico che unisce l’Ebraismo mondiale attorno allo Stato ebraico spiega il coinvolgimento della Diaspora nelle sorti dello Stato d’Israele e viceversa.
Un breve sguardo alla Diaspora odierna ci dimostrerà fino a che punto Israele influenza le relazioni ebraico-gentili negli altri paesi.
A parte le conseguenze subite dagli Ebrei dei paesi arabi, dopo la guerra dei sei giorni, gli Ebrei sovietici hanno avuto die rapporti alterati sia con la burocrazia che con la popolazione.
Anche nel Nord-America vi sono svolte storiche.Mentre aumentano le tensioni etniche e le rivalità razziali, l’Ebraismo Americano potrà essere sempre più vulnerabile, come conseguenza delle sue relazioni con Israele e l’Ebraismo mondiale.
Gli ebrei americani si trovano di fronte alla minoranza negra e alla maggioranza gentile bianca nella stessa posizione in cui si trovavano gli ebrei alessandrini di fronte agli egiziani e ai greci. Se da un lato le due minoranze lottano fianco a fianco nella lotta contro il pregiudizio, si scontrano dall’altro per la conquista del potere politico. Nel momento in cui culminano le tensioni tra Ebrei e minoranza negra, sono gli ebrei delle classi inferiori e farne le spese. Esse sono, come nel I secolo, le più esposte alla violenza e, parallelamente, le più sensibili alla nuova immagini dell’Ebreo militante che lotta per salvaguardare i propri diritti.
Quest’immagine attrae oggi in America giovani sia assimilati che tradizionalisti. Anche oggi in America così come nella Alessandria del I secolo, le autorità ebraiche non hanno esitato a informarne le autorità federali riguardo alle attività degli ebrei militanti.
In altre Comunità della Diaspora, la militanza ebraica è evocata dalle tensioni anti-ebraiche e dall’immagine israeliana dell’ebreo combattente. I movimenti anti-ebraici e anti-israeliani e i gruppi terroristici legati alle organizzazioni arabe non fanno che provocare un incremento dell’attività dei militanti ebrei.
Il punto di vista di George Santiyana, per cui chi ignora le lezioni del passato è destinato a riviverlo, può essere applicato all’esistenza ebraica oggi. Per gli ebrei, il messianesimo si è espresso fondamentalmente come azione diretta, sul palcoscenico della Storia. Immerso nella realtà storica di uno Stato Ebraico, l’ideale messianico è spesso stato vissuto in chiave politica e militare. Se da un lato esso ha catalizzato la rinascita ebraica, dall’altra ha portato Israele sul sentiero del dolore.
(sintesi di un articolo di Joseph Schultz, da “Judaism”)