Sul Limmud Italia Day 2015, seconda parte
È stato bello anche quest’anno il Limmud Italia Day che si è svolto a Firenze con quasi 150 ebrei da ogni parte d’Italia (ma anche qualcuno dall’Australia, dall’Inghilterra e dalla Svizzera!) che si sono ritrovati un giorno e mezzo per parlare di temi legati all’ebraismo. Il programma prometteva un passo avanti nel proprio cammino ebraico e a valutare l’entusiasmo durante i saluti finali molti l’hanno fatto davvero quel passo avanti.
Mi sono molto divertita insieme a Igina Leoni, nuora della grande cuoca ferrarese Jenny Bassani Liscia a insegnare ai partecipanti a fare la “carne secca alla toscana” e penso che tutti abbiano apprezzato l’assaggio finale. Coinvolgente, come sempre, è stato il laboratorio musicale Caffè Odessa offerto da Miriam Camerini e Manuel Buda e sono rimasta catturata dalla lezione/spettacolo che Raiz, l’artista napoletano, ha voluto offrire al pubblico di Limmud.
Ma Limmud è stato molto più che arte e musica e cucina ebraica, molti sono stati gli argomenti dedicati a temi legati alla Torà e alla tradizione. Mi sono appassionata ad ascoltare la lezione del musicologo Enrico Fubini dedicata alla diversa cantillazione biblica delle comunità ebraiche e la ricostruzione storica che l’esperta Elena Bartolini ha fatto sulla donna rabbino Regina Jonas. Si è parlato di certificazione kosher, grazie all’originale intervento di rabbi Schwarz, di ghematrià, del rapporto tra fratelli nella Torà, di come rabbì Achà ben Yaaqòv riuscì a sconfiggere un drago a sette teste nella Yeshivà di Abbayè, di satira con la condivisione di spezzoni della TV israeliana dove i partecipanti si sono confrontati su quanto possiamo ridere di noi stessi e quanto gli altri possono ridere su di noi (per segnalare solo alcune delle 40 presentazioni che hanno avuto luogo durante l’incontro).
Purtroppo sono mancate anche un paio di cose: i rabbini italiani e i giovani (ne erano presenti solo cinque o sei).
I rabbini avevano promesso di venire e avrebbero (presumibilmente) contribuito ad alzare il livello delle presentazioni e dell’approfondimento dei testi della tradizione ebraica ma è noto che Limmud, nella maggioranza degli 80 paesi del mondo dove viene organizzato, è visto all’inizio con diffidenza da chi è abituato ad altri modelli di educazione ebraica.
La carenza dei giovani è invece una peculiarità tutta italiana, divertitevi a vedere le foto dei partecipanti e dei volontari sui siti di Limmud Tel Aviv (www.limmudtlv.org), di Limmud Mosca (www.limmud.ru/page/team15/) e dateci una mano ad abbassare l’età media dei partecipanti a questa straordinaria avventura. La prossima riunione del comitato organizzativo per Limmud Italia 2016 è fissata per i primi di settembre. Scriveteci, se volete partecipare, all’indirizzo: info@limmud-Italia.it!
Vanessa R. Prati Da Fano
Vanessa.d@limmud-italia.it
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