Per la maggioranza corrono Besso e Romano che ha denunciato i fondamentalisti a Milano
Alberto Giannoni
Si apre una nuova era, per gli ebrei milanesi – e non solo per loro. Sono state depositate le liste che concorreranno alle elezioni per la formazione del nuovo Consiglio della Comunità ebraica cittadina. E fra le novità più rilevanti, saltano agli occhi il rinnovamento delle squadre, la frammentazione, e il «ticket» proposto dalla lista dei vincitori uscenti. Ha deciso di non ricandidarsi il presidente Walker Meghnagi, dimissionario dopo che la «sinistra» interna ha deciso di tirarsi indietro sull’approvazione del bilancio – atto delicatissimo in una fase di crisi finanziaria. La lista «Wellcommunity», dunque, punta tutto su un «ticket». Nella testa di lista, prima degli altri candidati che sono rigorosamente disposti in ordine alfabetico – compare una coppia di candidati. Il primo è Raffaele Besso, assessore uscente a cui viene ascritto il merito di aver scoperto il buco creato nelle casse della comunità da una truffa milionaria – così è stata denunciata.
Accanto a Besso, uomo di esperienza, dal profilo tecnico, viene candidato un giovane che ha fatto molto parlare di sé in questi anni a Milano. Si tratta di Davide Romano: 45 anni, già segretario per un biennio dei Giovani ebrei, Romano è soprattutto il fondatore e segretario degli «Amici di Israele», l’associazione che si è resa protagonista di battaglie molto coraggiose e visibili in difesa dello Stato ebraico e contro i fondamentalisti che lo minacciano. Agli Amici di Israele si deve per esempio la riscoperta della Brigata Ebraica, le cui insegne da alcuni anni vengono portate in corteo il 25 aprile, nel giorno che ricorda la Liberazione, evento cui la formazione ebraica dette un decisivo contributo. Negli ultimi anni, a Milano, Romano si è reso protagonista di alcune decisive prese di posizione contro il fanatismo religioso.
Ha contestato la partecipazione al Ramadan musulmano dell’Arena di un imam che in passato aveva inneggiato alle azioni kamikaze dei bambini. Più di recente ha proposto una manifestazione comune fra ebrei, musulmani e cristiani contro l’Isis. E ha chiesto provocatoriamente di assegnare la moschea di Milano a un musulmano perseguitato dalle minacce dei fondamentalisti. La lista «Wellcommunity» dovrà vedersela soprattutto con i rivali storici di «Ken», la «sinistra» che si presenta come «Lechaim-Ken nuova vita per la Comunità». Le liste in corsa sono 5. Delle tre minori, una si caratterizza politicamente come orientata a sinistra, le altre sono formazioni di outsider. Ma il sistema elettorale ultra proporzionale con preferenze potrebbe portare a un risultato in cui non vince nessuno.
http://www.ilgiornale.it/news/comunit-ebraica-luomo-che-sfida-i-jihadisti-1097338.html