Giovanna Manna
Una ricerca internazionale condotta in collaborazione con l’Universita’ di Bologna, l’Universita’ di Leiden in Olanda e la Ben-Gurion University in Israele, ha misurato al millesimo di secondo la prontezza con cui laici e fedeli di diverso credo colgono i dettagli di un’immagine, scoprendo delle differenze a dir poco sorprendenti.
Ebbene, lo studio ha coinvolto 126 persone divise in 7 gruppi da 18, a seconda delle loro concezioni religiose o filosofiche.
Quattro erano i gruppi olandesi: calvinisti conservatori, calvinisti progressisti, atei e atei di formazione religiosa. Due quelli in Israele: ebrei ortodossi e laici. Due quelli in Italia: cattolici osservanti e laici.
Anna Borghi, psicologa dell’ateneo bolognese, ha spiegato “Qui abbiamo faticato non poco a mettere insieme il campione. In Italia riceviamo pressoche’ tutti un’educazione cattolica. Per differenziare i due gruppi, abbiamo selezionato cattolici particolarmente rigorosi nell’adesione ai precetti religiosi”.
Dai dati raccolti, è emerso che la percezione che ciascuno ha della realta’ e delle sue immagini varia in base alla religione alla quale appartiene e tende a conservarsi nel tempo.
Atei e credenti di diverse confessioni vedono le immagini in modo letteralmente diverso.
La situazione è ribaltata in Italia e in Israele, in quanto, sarebbero i laici i campioni di caccia al dettaglio, mentre i cattolici osservanti ed ebrei ortodossi sono piu’ portati a cogliere le immagini nel loro insieme. Nel nostro paese, infatti, ci sarebbe la propensione dei cattolici all’aspetto globale delle immagini piu’ che doppia rispetto a quella dei laici.
In sostanza, le religioni connotate da un forte individualismo, come può essere il calvinismo olandese, possono accentuare l’attenzione visiva per i dettagli. Mentre altre confessioni piu’ orientate alla solidarieta’ sociale, come lo sono il cattolicesimo e l’ebraismo, spingono, invece, verso una maggiore sensibilita’ agli aspetti globali.
Queste ipotesi interpretative sembrano però, coerenti con le differenze gia’ osservate da altri studi tra occidentali e orientali.
Lo studio in questione è stato pubblicato sulla rivista scientifica ‘Cognition’.
http://benessere.guidone.it/2010/12/16/unibo-il-culto-puo-influenzare-la-percezione-delle-immagini/