Il 17 gennaio è morto a 95 anni Jules Feiffer, vignettista, fumettista e commediografo, tra i più grandi autori satirici americani, famoso per le strisce pubblicate sul Village Voice dal 1956 al 1997 e per le sceneggiature di film e opere teatrali (Piccoli omicidi, Conoscenze carnali).
Nato a New York il 26 gennaio 1929, Jules Ralph Feiffer ha sempre definito la sua carriera «una cosa karmica»: nello stesso mese della sua nascita videro la luce Braccio di Ferro e le versioni a fumetti di Tarzan e Buck Rogers. Per Feiffer, cresciuto in una famiglia del Bronx durante gli anni della Depressione, «l’escapismo era importante. Cercavo fumetti con delle avventure folli che mi tenessero su di morale».
La sua carriera iniziò a 16 anni, quando fu assunto nello studio di Will Eisner, dopo un colloquio tutt’altro che disteso, come racconta Feiffer nel libro Will Eisner: A Dreamer’s Life in Comics: «Mi proposi come collaboratore del suo studio e lui, guardando il mio portfolio, disse che era tremendo. Io, in tutta risposta, iniziai a criticare i suoi lavori giovanili. Rimase colpito dalla conoscenza profonda che avevo del suo lavoro e non poté fare altro che assumermi».
L’iniziale diffidenza di Eisner si tramutò ben presto in ammirazione, rivolta soprattutto alla capacità di tratteggiare personaggi umani e credibili, in particolar modo attraverso i dialoghi. Dopo dieci anni al fianco dell’autore di The Spirit, Feiffer iniziò a lavorare per il settimanale newyorkese The Village Voice, facendosi influenzare dalla danza, dalla letteratura e dal teatro contemporaneo.
Tra il 1956 e il 1997, The Village Voice ospitò la striscia di Feiffer – inizialmente intitolata Sick Sick Sick, poi Feiffer’s Fables e poi soltanto Feiffer – in cui l’autore commentava le idiosincrasie sociali e politiche della contemporaneità. Come ha scritto Marc Weidenbaum in 1001 fumetti da leggere prima di morire, «era talmente ricca dell’esibizionismo della classe borghese di Manhattan, critica nei confronti dell’autorità politica e pungente nella sua rappresentazione delle relazioni sessuali (ma anche romantiche), che faceva sembrare i migliori film del contemporaneo Woody Allen come dei semplici melodrammi».
Feiffer fu un grande successo di critica e pubblico, valse al suo autore un premio Pulitzer nel 1986 e fece innamorare di sé perfino il regista Stanley Kubrick, il quale alla fine degli anni Cinquanta gli propose di realizzare un film tratto dalle strisce (poi mai concretizzatosi), scrivendogli una lettera in cui dichiarava «ammirazione per la struttura delle tue strisce e i dialoghi, divertenti e facili da recitare». Sardonici e graffianti, dotati di uno stile che sembrava frutto dell’improvvisazione, con una linea ballerina e un’impaginazione spesso priva delle classiche gabbie o nuvolette, i suoi fumetti furono d’ispirazione per autori come Tullio Pericoli, Quentin Blake, Claire Bretécher, Tomi Ungerer, Eddie Campbell e Garry Trudeau.
Nel 1979 realizzò il suo primo graphic novel, Tantrum, racconto comico di un quarantenne che regredisce nel corpo del sé stesso neonato. Prolifico autore di libri per l’infanzia, come autore unico o illustratore, e di fumetti, tra i suoi ultimi lavori Feiffer realizzò Kill My Mother(2014), Cousin Joseph (2016), The Ghost Script (2018) e Amazing Grapes (2024).
Feiffer fu anche autore teatrale e scrittore cinematografico. Sono sue le sceneggiature di Conoscenza carnale (1971) di Mike Nichols, Popeye – Braccio di Ferro (1980) di Robert Altman, Voglio tornare a casa (1989) di Alain Resnais e del corto animato Munro (1960), una satira antimilitarista in cui un bambino di cinque anni viene arruolato per errore nell’esercito, vincitore di un premio Oscar. Per il teatro scrisse testi come Knock Knock e Little Murders, la storia d’amore disfunzione di due giovani in una New York impazzita, tra omicidi, scioperi e rivolte, poi adattata nel film del 1971 Piccoli omicidi di Alan Arkin.
«Jules Feiffer ha inventato uno stile di disegno, di analisi psicologica e satira politica. Le sue tavole, più immediate e più efficaci degli editoriali politici […] hanno sempre dato un quadro incisivo e anticonvenzionale della vita e dei problemi americani» scrisse Franco Fossati nel libro Dal feuilleton al fumetto. Generi e scrittori della letteratura popolare.
https://fumettologica.it/2025/01/jules-feiffer-morto-fumetti/