A volte i matrimoni misti portano a conversioni inaspettate
Chiara De Martino
Gad Elmaleh, artista, attore, comico poliedrico ha un successo quasi mondiale. Marocchino, di famiglia ebraica sefardita, e nazionalizzato francese, non ha smesso di stupirci con la sua ultima opera: intitolata “Reste un peu”, ossia “resta un po’” in italiano. Attraverso questo film, auto-prodotto, l’artista ha deciso di parlare della sua conversione e del suo cammino verso la scelta del battesimo.
I segnali erano chiari, a cominciare dalla sua scelta di seguire, nel corso dell’anno passato, dei corsi di teologia come libero uditore al Collège des Bernardins, antica università gestita dalla diocesi di Parigi. Alla fine di un anno di corsi di teologia, su richiesta dell’università, l’artista ha testimoniato in un video la ricchezza e la soddisfazione per quanto appreso: “Era da tanto tempo che cercavo un posto in cui trovare al contempo gli strumenti, l’esperienza e il tutto incarnato”.
Gad Elmaleh, aveva già tessuto le lodi della liturgia dei cattolici durante la sua ultima tournée ed era stato visto a luglio a Paray-le-Monial in Francia, noto luogo di pellegrinaggio, in cui è nata la festa del Sacro Cuore di Gesù. In una recente intervista in una trasmissione francese per presentare il suo ultimo spettacolo, Gad Elmaleh aveva detto: “Leggo sant’Agostino e mi commuove. Leggo i Sufi e mi tocca profondamente e il Talmud stimola il mio cervello”.
Per la realizzazione del film, il comico di origini marocchine spiega di non aver informato immediatamente la famiglia del vero tema del lavoro: ormai 51enne, aveva detto che il film avrebbe raccontato della crisi della mezza età. Secondo lui, “se avessero subito visto la vera sceneggiatura non avrebbe accettato di partecipare”.
La storia si apre con il rientro in Francia di Gad dopo una lunga tournée americana, accolto dalla famiglia. La vicenda arriva al dramma nel momento in cui la madre, Regine Elmaleh, scopre nella valigia del figlio una statuetta della Madonna di Lourdes.