Roma – Fondazione per la gioventù ebraica 1965 – 5725
Versione scansita e convertita con OCR da originale del 1965 con l’autorizzazione della famiglia Artom, Israele – Copyright Morashà.it
È IN PREPARAZIONE UN’EDIZIONE RIVISTA E AGGIORNATA COL CONTRIBUTO DI STORICI E INSEGNANTI
A ELIA SAMUELE ARTOM di sapienza fede, disciplina, Maestro impareggiabile in Israele dopo la Sua ’aliyà con la famiglia per una folta schiera di studenti, ed in Italia dove annualmente tornava, di allievi Rabbini. Educatore allo studio, alla dignità, alla pratica della Torà, raro esempio di una vita intera onestamente ed operosamente spesa nell’insegnamento della Parola del Signore. Riposa nella Terra dei Padri col figlio caduto nella guerra per la libertà e l’Indipendenza d’Israele
Indice
Capitolo 1 – Le Comunità ebraiche nei secoli XVI e XVII
Capitolo 2 – Gli Ebrei nell’Impero ottomano fino alla metà del secolo XVII
Capitolo 3 – Gli Ebrei in Italia fino all’inizio della Controriforma
Capitolo 4 – Gli Ebrei in Italia durante il periodo della Controriforma
Capitolo 5 – Gli Ebrei negli altri paesi d’Europa e in America fino alla metà del secolo XVII
Capitolo 6 – La vita spirituale e la letteratura fino alla metà del secolo XVII
Capitolo 7 – Shabbetài Tzevì e il movimento da lui iniziato
Capitolo 8 – Gli Ebrei in Oriente e nell’Africa settentrionale dalla metà del secolo XVII alla metà del secolo XVIII
Capitolo 9 – Gli Ebrei in Italia dalla metà del secolo XVII all’età della rivoluzione francese
Capitolo 10 – Gli Ebrei dell’Europa centrale dalla metà del secolo XVII alla rivoluzione francese
Capitolo 11 – Gli Ebrei dell’Europa occidentale e dell’America dalla metà del secolo XVII alla rivoluzione francese
Capitolo 12 – Gli Ebrei dell’Europa orientale dalla metà del secolo XVIII alla rivoluzione francese
Capitolo 13 – Caratteristiche generali della storia ebraica dalla fine del secolo XVIII alla prima guerra mondiale
Capitolo 14 – Gli Ebrei in Francia durante la rivoluzione francese
Capitolo 15 – Gli Ebrei fino al termine del secolo XVIII
Capitolo 16 – Gli Ebrei d’Europa nell’età napoleonica
Capitolo 17 – Condizioni e vicende degli Ebrei dalla caduta di Napoleone al 1848
Capitolo 18 – Condizioni e vicende degli Ebrei dal 1848 al 1878
Capitolo 19 – La vita spirituale degli Ebrei nel secolo XIX fino alle origini del Sionismo
Capitolo 20 – Gli Ebrei in Europa e in America fino al termine del secolo XIX
Capitolo 21 – Gli Ebrei in Èretz Israèl e il Sionismo fino alla prima guerra mondiale
Capitolo 22 – La Diaspora ebraica fino alla prima guerra mondiale
Capitolo 23 – Gli Ebrei durante la prima guerra mondiale
Capitolo 24 – La Diaspora ebraica tra la prima e la seconda guerra mondiale
Capitolo 25 – Èretz Israèl e il Sionismo fino allo scoppio della seconda guerra mondiale
Capitolo 26 – La Diaspora ebraica fino al termine della seconda guerra mondiale
Capitolo 27 – Èretz Israèl e il Sionismo fino alla fondazione dello Stato ebraico
Periodo quarto (seguito)
Capitolo 1 – Le Comunità ebraiche nei secoli XVI e XVII
Le fonti
Organizzazione e vita interna delle Comunità
I quartieri ebraici
Gli studi
Le fonti
Vedi le trattazioni particolari nei capitoli 2 e 3.
Organizzazione e vita interna delle Comunità
La dispersione d’Israele ebbe naturalmente per conseguenza che, nel periodo che ci accingiamo a studiare, come già nei precedenti e come pure nei seguenti, ogni gruppo di Ebrei ebbe la sua storia speciale e che quindi anche l’organizzazione delle Comunità variò notevolmente da luogo a luogo; tuttavia vi è qualcosa di comune che è utile rilevare prima di iniziare le trattazioni particolari, per non dovere poi fare delle ripetizioni.
A capo delle Comunità stavano rabbini e altri maggiorenti che si occupavano di tutto quanto era di interesse generale, ripartivano ed esigevano le tasse necessarie per il funzionamento delle Comunità e per lo più anche quelle dovute ai governi e alle amministrazioni comunali che generalmente ritenevano le Comunità responsabili delle tasse dovute dai singoli. Le Comunità godevano di autonomie interne, più o meno larghe a seconda dei tempi e dei luoghi. I rabbini, costituiti in battè din (tribunali) erano in genere chiamati a risolvere, in base alle norme e alle consuetudini ebraiche, le controversie fra Ebrei, e davano disposizioni per il buon andamento delle cose nell’interno delle Comunità. La loro autorità era soprattutto morale; le loro sanzioni consistevano nel chèrem (esclusione dalla vita delle Comunità) per coloro che non obbedivano. I maggiorenti erano in genere eletti per un periodo determinato ed erano per lo più scelti fra gli abbienti. Non di rado essi avevano un riconoscimento ufficiale da parte delle autorità governative e comunali.
Nell’interno delle Comunità regnava in genere pace, concordia e disciplina; non mancarono però contrasti di carattere personale e famigliare o sociale, o tra i rabbini e i maggiorenti, o tra gruppi di Ebrei provenienti da sedi diverse. Avvenne talvolta che gli Ebrei di una città cercarono di impedire, per timore di concorrenza, l’afflusso di Ebrei forestieri, anche se provenienti da paesi dove erano perseguitati.
I quartieri ebraici
Gli Ebrei si mantennero in genere fedeli alle norme della vita ebraica sia nel campo strettamente rituale, sia in quello morale, e, nonostante le pressioni e le minacce a cui furono fatti segno, non furono molto numerosi i casi di apostasia. Gli apostati divennero per lo più nemici dei loro fratelli, collaborarono con i loro persecutori e spesso denunciarono e calunniarono gli Ebrei.
Quasi dappertutto, o per loro volontà o perché costretti, gli Ebrei abitavano in quartieri speciali delle città. Dove ciò avveniva per disposizione delle autorità non ebraiche, lo scopo principale era quello di evitare al massimo possibile i contatti con la popolazione non ebraica; ma anche in questo caso ne proveniva qualche vantaggio agli Ebrei stessi, in quanto era loro resa più facile la difesa in caso di violenza.
Gli studi
Gli uomini si dedicavano tutti più o meno, a seconda delle capacità e delle possibilità, agli studi ebraici. In tutte le Comunità esistevano per l’istruzione ebraica scuole elementari (chadarìm, sing. chèder) e yeshivòt. In alcune scuole elementari venivano anche date nozioni generali necessarie per la vita pratica. Rare invece erano le donne che avessero cultura ebraica superiore a quella strettamente necessaria per adempiere ai loro obblighi in seno alla famiglia.
Nei luoghi e nei tempi in cui la separazione fra gli Ebrei e il resto della popolazione non era rigoroso e assoluto, molti Ebrei si occuparono di medicina che, nei limiti in cui la cosa era ammessa, esercitarono spesso anche a vantaggio della popolazione non ebraica.