“Lo taor et ha’am ki varukh hu – non maledirai il popolo perché è benedetto“
Nella nostra parashà si narra del re di Moav – Balaq – che invidioso e preoccupato del popolo ebraico e della protezione divina di cui gode, manda a chiamare Bil’am famoso profeta e stregone, conosciuto nel mondo dell’epoca, per maledire il popolo di Israele. Come ci racconta il testo della Torà, Bil’am non riesce nemmeno a pronunciare parole di maledizione anzi, tutto ciò che esce dalla sua bocca, non sono altro che frasi auguranti e di lode al popolo.
Ci si chiede: “come può un uomo emettere frasi o espressioni malauguranti nei confronti di un popolo?” Come può la parola di un uomo avere influenza – negativa o positiva – verso il suo prossimo?
Non c’è ombra di dubbio che, se un uomo o una popolazione vivono in pace e nel rispetto del prossimo, senza infastidire, senza essere geloso o invidioso di esso, non può altri che essere felice ed essere benedetto dall’Eterno.
Questo è l’intento del nostro popolo; viceversa, la gelosia degli altri porta a reazioni e proponimenti che hanno dell’irreale.
Shabbat Shalom