Pèsach – Rito sefardita orientale
€35,00
Machazòr di Pèsach di rito sefardita orientale מחזור לפסח כמנהג הספרדים ועדות המזרח
2008 – Pagine 706
Informazioni aggiuntive
Autore | Henri Maknouz |
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Copertina | Cartonata e plastificata |
Formato | 148×210 mm |
Testo | Testo ebraico e traduzione italiana a fronte |
Rinàt Aharòn
Una nuova collana
L’associazione Morashà è impegnata già da molti anni nella pubblicazione di siddurìm di rito italiano, chiamato nel Talmùd “Benè Romi”. Per questo rito hanno visto la luce siddurìm per tutte le occasioni e anche un’edizione speciale per avvicinare i ragazzi alla tefillà ebraica, subito adottato dalle scuole ebraiche in Italia.
Questa edizione invece presenta al pubblico italiano il Machazòr di Pèsach per le comunità sefardite orientali con una traduzione italiana a fianco, che pur ispirandosi a testi del passato, è stata pazientemente elaborata in un linguaggio che speriamo possa essere più comprensibile e contemporaneo, in maniera di poter avvicinare ai contenuti di questa importante ricorrenza anche chi ha poca dimestichezza con la lingua ebraica.
L’impostazione grafica, anche nella versione sefardita, è la stessa che contraddistingue i siddurìm di Morashà: una nuova composizione elettronica dei testi; una costante redazione critica degli stessi, che facendo riferimento a tutte le edizioni precedenti, tenga conto dei minhaghìm effettivamente in uso oggi nei battè hakkenèset; un’impostazione grafica che ne esalti la leggibilità e chiarisca quali sono i brani di competenza del singolo e quali del solo chazàn; delle brevi e concise istruzioni halakhiche; una punteggiatura ebraica moderna più comprensibile; l’uso di convenzioni grafiche che facilitano la partecipazione alla tefillà in pubblico (parentesi tonde per i brani sottovoce, parentesi quadre per quelli in coro, triangolini grigi per i punti in cui ci si inchina).
Responsabile editoriale di questa nuova e attesa collana è il chazàn sefardita Henri Maknouz di Milano che nella tefillà ha sempre saputo conciliare “cuore” e “mente”.
Il “cuore” sono i minhaghìm particolari che ha respirato sin da quando officiava a Beirut. Sono proprio i minhaghìm che rendono la tefillà più vicina a ogni singolo ebreo che si sente così erede di contenuti particolari da trasmettere alle generazioni successive.
La “mente” sono invece le halakhòt della tefillà tramandate dai nostri Maestri che riconducono questa mitzvà a una dimensione collettiva, quello del popolo ebraico e del suo unico Dio, e che permette a ogni ebreo di sentirsi a casa quando entra in un qualsiasi bet hakkenèset, anche se distante migliaia di chilometri dal proprio.
Ma “cuore” e “mente” sono anche voce e testo scritto. Senza la voce, il canto, il niggùn, nessun testo potrebbe arrivare a toccare l’anima. Ma senza l’esattezza grammaticale e della pronuncia del testo scritto, nessuna tefillà adempie all’obbligo fondamentale per ogni ebreo.
Per quanto possibile abbiamo tenuto conto delle varianti in uso nella straordinariamente ricca e variegata galassia sefardita orientale consultando molti testi diversi. Ci scusiamo fin d’ora qualora particolari tradizioni non trovassero riscontro nel presente testo.
Indice מפתחות
Vigilia di Pèsach ערב פסח
Ricerca del chamètz 2 סדר בדיקת חמץ
Erùv tavshilìn 4 ערוב תבשילין
Accensione dei lumi 4 הדלקת נרות
Minchà della vigilia e di Chol Hamo’èd 6 מנחה לערב פסח וחול המועד
’Arvìt di Yom Tov di Pèsach ערבית ליום טוב של פסח
Kabbalàt shabbàt 34 קבלת שבת
Hallèl 60 הלל
Kiddùsh per la sera del 7° e 8° giorno 76 של פסח קידוש ליל ז’ וח’
Sèder di Pèsach 80 סדר ליל פסח
Berakhà dopo il pasto 108 ברכת המזון
Shachrìt di Yom Tov di Pèsach שחרית ליום טוב של פסח
Prime azioni del mattino 142 הנהגות הבוקר
Berakhòt del mattino 144 ברכות השחר
Introduzione di Eliàhu Hanavì 152 פתיחת אליהו הנביא
Yotzèr 232 יוצר
Shemà’ 238 שמע
’Amidà 244 עמידה
Hallèl 254 הלל
Lettura della Torà per il 1° giorno 276 סדר קריאת התורה ליום א’
Lettura della Torà per il 2° giorno 290 סדר קריאת התורה ליום ב’
Lettura della Torà per il 7° giorno 302 סדר קריאת התורה ליום ז’
Lettura della Torà per l’8° giorno 318 סדר קריאת התורה ליום ח’
Preghiera per la rugiada 334 תקון הטל
Musàf di Yom Tov di Pèsach 344 מוסף ליום טוב של פסח
Kiddùsh diurno di Pèsach 370 קידוש לסעודת שחרית
Minchà di Yom Tov di Pèsach 374 מנחה ליום טוב של פסח
’Arvìt di Motzaè Yom Tov 410 ערבית למוצאי יום טוב
Mietitura dell’òmer 444 סדר קצירת העומר
Conteggio dell’òmer 448 ספירת העומר
Havdalà di Motzaè Shabbàt 452 הבדלה למוצאי שבת
Havdalà di Motzaè Yom Tov 456 הבדלה למוצאי יום טוב
Shabbàt Chol Hamo’èd di Pèsach שבת חול המועד
’Arvìt di Shabbàt Chol hamo’èd 458 ערבית לשבת חול המועד
Kabbalàt shabbàt 458 קבלת שבת
Kiddùsh di Shabbàt Chol Hamo’èd 490 קדוש לשבת חול המועד
Shachrìt di Shabbàt Chol hamo’èd שחרית לשבת חול המועד
Yotzèr 494 יוצר
Shemà’ 500 שמע
’Amidà 506 עמידה
Hallèl 516 הלל
Lettura della Torà per Shabbat Chol Hamo’èd 524 סדר קריאת התורה
Musàf di Shabbàt Chol Hamo’èd 546 מוסף לשבת חול המועד
Kiddùsh diurno di Shabbàt Chol Hamo’èd 572 קידוש לסעודת שחרית
Minchà di Shabbàt Chol Hamo’èd 576 מנחה לשבת חול המועד
Chol Hamo’èd חול המועד
Shachrìt di Chol Hamo’èd 584 שחרית לחול המועד
Hodù 584 הודו
Yotzèr 606 יוצר
Shemà’ 610 שמע
’Amidà 616 עמידה
Hallèl 628 הלל
Lettura della Torà per il 3° giorno 640 סדר קריאת התורה ליום ג’
Lettura della Torà per il 4° giorno 646 סדר קריאת התורה ליום ד’
Lettura della Torà per il 5° giorno 652 סדר קריאת התורה ליום ה’
Lettura della Torà per il 6° giorno 660 סדר קריאת התורה ליום ו’
Musàf di Chol Hamo’èd 670 מוסף לחול המועד
La traduzione
La traduzione che affianca il testo ebraico ha origine dall’edizione del 1856 del Machazòr di rav Shemuèl Davìd Luzzatto (Shadàl), uno dei più grandi maestri dell’ebraismo italiano dell’era moderna. È su questa prestigiosa versione che Costanza Coen ha iniziato nel 2000 a elaborare un testo che tenesse conto sia delle brillanti intuizioni dell’autore, profondo conoscitore della lingua ebraica, sia della necessità di arrivare oggi a un italiano comprensibile a tutti. Questo lavoro è stato successivamente esteso ed elaborato da altri collaboratori fino all’attuale versione, utilizzando anche testi di allievi del Luzzatto e di maestri a noi più vicini, come l’enciclopedica edizione di rav M.E. Artom z.l.
Dove possibile, la traduzione originale è stata resa più aderente al senso letterale del testo ebraico, uniformando la corrispondenza tra i frequenti sinonimi e la loro trasposizione in italiano.
È chiaro che così operando potremmo aver trasgredito a molti criteri storici e filologici, e agli esperti vanno da subito le nostre scuse. Tuttavia, il progetto dei siddurìm di Morashà, in tutte le loro edizioni, ha avuto soprattutto l’intento di offrire al pubblico italiano strumenti accessibili per poter adempiere a un precetto divino, quello della tefillà, con un’immediatezza che non ponesse ostacoli alla comprensione, perlomeno superficiale, dei brani recitati in ebraico.
La redazione