“Se qualcuno colpisce un uomo e muore, egli (l’aggressore) dovrà essere messo a morte” (Shemòt 21, 12). Si domandano a proposito di questo verso i Maestri: per quale motivo la Torà ha messo vicino le leggi che riguardano l’omicidio con quelle che riguardano il servo e la serva? La risposta che viene data è che la vicinanza di questi due argomenti viene a insegnarci che la libertà dell’uomo è l’essenza stessa della vita di un uomo. E che quindi colui che deruba il suo prossimo della libertà e lo assoggetta alla sua volontà rendendolo servo è come se s’impadronisse della sua libertà e della sua anima.