Domanda: una coppia che non riusciva ad avere figli decise di fare un voto. Se la donna fosse rimasta gravida i coniugi avrebbero dato l’equivalente della cifra spesa in passato in cure mediche per una possibile gravidanza in Tzedakà. La donna rimase finalmente in stato interessante e con grande felicità gli sposi prepararono la somma da destinare ai poveri. Dopo un po’ di tempo la donna, però, abortì. I coniugi chiesero se in tal caso il voto doveva essere rispettato ugualmente (la donna infatti era rimasta gravida) oppure se il voto era da considerarsi annullato a posteriori.
Risposta: Rav Zilbershtein rispose: “Bisogna capire il motivo dell’aborto. Se l’interruzione della gravidanza dipende da motivi medici che dimostrano nuovamente la grande difficoltà della donna di partorire, il voto è annullato. Il Nèder, infatti, fu fatto solo per poter avere la certezza di poter un giorno generare un bambino e se la causa dell’aborto testimonia che la donna ancora non è guarita dal suo problema medico, il voto non deve essere pagato.
Diverso è il caso se la donna ha interrotto la gravidanza per motivi non legati al suo problema originale, ad esempio a causa di un lavoro eccessivo o per essere stata esposta a radiazioni o a sostanze chimiche dannose o qualsiasi altro motivo del genere. In tal caso il voto deve essere pagato in quanto l’essere rimasta gravida è la prova che la donna potrebbe, in condizioni diverse, generare in futuro dei bambini, e questo fu, di fatto, il motivo del voto”.
Il caso fu sottoposto poi a Rav Eliashìv il quale rispose: “Non sono d’accordo con Rav Zilbershtein. Ritengo che in entrambi i casi il voto sia annullato. Anche se la gravidanza è stata interrotta da cause non legate ai precedenti problemi medici della donna, è ovvio che l’intenzione del voto non era per chiedere a D-o un aiuto a restare gravida ma per avere un bambino da abbracciare e allattare. Pertanto io ritengo che il voto, in qualsiasi caso, sia di fatto annullato. Non vi è un bene più grande per un genitore di quello di tenere per mano un bambino e aiutarlo a crescere. Aver perso un feto non è mai un buon augurio. Ritengo che i coniugi non debbano assolutamente pagare il loro voto per un miracolo non avvenuto.