Libro di preghiere di rito italiano in uso oggi nelle sinagoghe, con chiare indicazioni dei brani recitati dal solo chazàn (ufficiante) e quelli recitati invece insieme al pubblico, per una partecipazione consapevole alle funzioni.
Quest’edizione comprende tutte le tefillòt per la feste dei “Tre pellegrinaggi”, Pèsach, Shavu’òt e Sukkòt (testo ebraico e traduzione italiana), sia per i giorni di Mo’èd, sia per quelli di Chol Hamo’èd, comprese le relative letture della Torà.
Introduzione
La prima tefillà che pronunciamo svegliandoci la mattina è quella di Modè Anì. Nella prima parola di tale preghiera è racchiuso un elemento fondamentale della preghiera e della tradizione ebraica: la hodaà. Il termine hodaà significa allo stesso tempo ringraziamento e riconoscimento.
Nella penultima berakhà della ’Amidà noi ringraziamo Dio per i miracoli che sono presenti quotidianamente nella nostra vita. I miracoli di cui si parla sono quelli che il Rambàn chiama nissìm nistarìm, miracoli nascosti. Il Rambàn distingue tra due tipi di miracoli, i miracoli manifesti (come ad esempio l’apertura del Mar Rosso e la manna dal cielo) e i miracoli nascosti che sono gli eventi della nostra vita quotidiana (il sole che tramonta, la pioggia che irriga i campi, il nostro risveglio al mattino). Noi ringraziamo Hakkadòsh Barùkh Hu per tutto ciò ma non si tratta solo di un ringraziamento, il nostro è anche un riconoscimento che la nostra vita quotidiana non solo dipende dalla benevolenza di Dio ma che è anche un evento straordinario, un miracolo.
Attraverso la hodaà noi leghiamo gli eventi quotidiani e apparentemente banali della nostra esistenza alla sfera sovrannaturale, all’intervento divino.
Secondo il Talmùd le tefillòt sono state stabilite in sostituzione dei sacrifici che venivano presentati quotidianamente. La parola sacrificio, korbàn in ebraico, deriva dalla radice ebraica avvicinare. Il sacrificio è un modo di avvicinarci a Dio. Attraverso le tefillòt colleghiamo la nostra vita quotidiana, le nostre emozioni e i nostri sentimenti al nostro rapporto con Dio. La tefillà è un momento straordinario in cui possiamo realizzare quello che secondo lo Sefàt Emèt è il programma dell’intera tradizione ebraica, collegare cielo e terra, trasformare la terra in cielo rimanendo però ben piantati per terra. La tefillà rappresenta ciò che è espresso simbolicamente nel sogno della scala del patriarca Ya’akòv, una scala piantata per terra la cui cima arriva in cielo.
Recitare e partecipare alla tefillà è l’occasione per vivere quotidianamente una straordinaria esperienza spirituale, esperienza a cui il popolo ebraico è rimasto legato per tutta la sua storia anche nei momenti più bui di essa.
L’ebraismo italiano è sempre stato particolarmente legato alla preghiera; ne sono testimonianza i bellissimi batè knèsset presenti nelle varie comunità e la cura che l’ebraismo italiano ha dedicato, sia alla recitazione sia allo studio della tefillà.
Questo nuovo machazòr per i Shalòsh Regalìm segue dopo ben 63 anni quello precedente di rav Dario Disegni. I nostri Battè Hakkenèset possono contare su un pubblico ormai attento a seguire le tefillòt del chazàn e che vuole capire non solo il “perché” ma anche il “come” di queste tefillòt. Per questo il machazòr riporta in maniera dettagliata tutte le tefillòt festive, comprese quelle dei giorni di Shabbàt Chol Hamoè’d e Chol Hamo’èd, in maniera di non dover ricorrere ad altri testi.
È per me infine motivo di soddisfazione sapere che hanno contribuito al finanziamento dell’opera i frequentatori dei tre Battè Hakkenèset milanesi di rito italiano, a testimonianza di un ebraismo che crede non solo nella tradizione, ma anche, e soprattutto, nella continuità.
Per concludere un augurio. Spero che questo machazòr sia lo strumento aggiornato per avvicinare sempre più persone a una tefillà più consaprevole.
Rav Alfonso P. Arbib
Indice מפתחות
Vigilia ערב חג
Ricerca del chamètz 2 סדר בדיקת חמץ
Accensione del lumi 4 הדלקת נרות
Minchà della vigilia e di Chol Hamo’èd 6 מנחה לערב חג וחול המועד
’Arvìt di Mo’èd 34 ערבית ליום טוב
Conteggio dell’òmer 86 ספירת העומר
Hakkafòt di Simchàt Torà 96 סדר הקפות לשמחת תורה
Shachrìt di Mo’èd 112 שחרית ליום טוב
Zemiròt di Mo’èd 128 זמירות ליום טוב
Yotzèr di Mo’èd 178 יוצר יום טוב
Hallèl 214 הלל
Musàf di Mo’èd 250 מוסף ליום טוב
Kiddùsh diurno di Mo’èd 286 קידוש שחרית ליום טוב
Minchà di di Mo’èd 288 מנחה ליום טוב
’Arvìt di Motzaè Mo’èd e Chol Hamo’èd 322 ערבית למוצאי יום טוב ולחוה”מ
Havdalà 358 הבדלה על הכס
Shabbàt Chol Hamo’èd שבת חול המועד
’Arvìt di venerdì sera Chol Hamo’èd 362 ערבית לשבת חול המועד
Shachrìt di Shabbàt Chol hamo’èd 392 שחרית לשבת חול המועד
Musàf di Shabbàt Chol Hamo’èd 436 מוסף לשבת חול המועד
Minchà di Shabbàt Chol Hamo’èd 452 מנחה לשבת חול המועד
Chol Hamo’èd חול המועד
Shachrìt di Chol Hamo’èd 482 שחרית לחול המועד
Musàf di Chol Hamo’èd 530 מוסף לחול המועד
Hosha’anòt 544 הושענות
Osha’anà Rabbà הושענא רבה
Shachrìt di Osha’anà Rabbà 548 שחרית של הושענØ רבה
Musàf di Osha’anà Rabbà 600 מוסף של הושענØ רבה
Hakkafòt di Osha’anà Rabbà 614 סדר הקפות של הושענØ רבה
Parashòt e Haftaròt 652 פרשות והפטרות
La traduzione
La traduzione che affianca il testo ebraico ha origine dall’edizione del 1856 del Machazòr di rav Shemuèl Davìd Luzzatto (Shadàl), uno dei più grandi maestri dell’ebraismo italiano dell’era moderna. È su questa prestigiosa versione che Costanza Coen ha iniziato nel 2000 a elaborare un testo che tenesse conto sia delle brillanti intuizioni dell’autore, profondo conoscitore della lingua ebraica, sia della necessità di arrivare oggi a un italiano comprensibile a tutti. Questo lavoro è stato successivamente esteso ed elaborato da altri collaboratori fino all’attuale versione, utilizzando anche testi di allievi del Luzzatto e di maestri a noi più vicini, come l’enciclopedica edizione di rav M.E. Artom z.l.
Dove possibile, la traduzione originale è stata resa più aderente al senso letterale del testo ebraico, uniformando la corrispondenza tra i frequenti sinonimi e la loro trasposizione in italiano.
È chiaro che così operando potremmo aver trasgredito a molti criteri storici e filologici, e agli esperti vanno da subito le nostre scuse. Tuttavia, il progetto dei siddurìm di Morashà, in tutte le loro edizioni, ha avuto soprattutto l’intento di offrire al pubblico italiano strumenti accessibili per poter adempiere a un precetto divino, quello della tefillà, con un’immediatezza che non ponesse ostacoli alla comprensione, perlomeno superficiale, dei brani recitati in ebraico.
La redazione
Siddùr Benè Romi
Benè Romi è il nome con cui vengono chiamati gli ebrei di rito italiano nella letteratura rabbinica talmudica, dove ne vengono descritte le specifiche usanze, sin dai primi secoli dell’era volgare (p.e. TB Pesachìm 53a). Il primo siddùr di preghiere mai stampato al mondo è quello per gli ebrei italiani (Soncino 1485). Una edizione di poco posteriore (Bologna, 1540) è servita da supporto per la presente pubblicazione. Numerose altre edizioni si sono aggiunte nel tempo. Particolarmente degna di nota è quella curata da Shemuèl Davìd Luzzatto (Shadàl: Livorno, 1856), con un’ampia prefazione in cui il rito italiano viene studiato e descritto per la prima volta (rist. D. Goldschmidt, Mavò le-Machzor Benè Roma, Tel Aviv, 1966).Il Novecento ha visto diverse pubblicazioni: ricordiamo quelle di A. Hasdà (Torino, 1905), D. Camerini (Torino, 1916) e nel secondo dopoguerra quelle di D. Prato e D. Panzieri a uso della Comunità di Roma, mentre D. Disegni curava edizioni particolari per le Comunità di Torino e Milano; va ricordata infine quella più recente di M.E. Artom con le varianti di tutte le Comunità.
La collana Siddur Benè Romi si aggiunge a questa antica tradizione dal 1999, data in cui viene pubblicata una prima edizione a uso privato del siddùr per i giorni feriali e shabbàt, fino a coprire quasi tutte le ricorrenze del ricco calendario liturgico ebraico. Caratterizzano la collana la nuova composizione elettronica dei testi (i siddurìm precedenti venivano riprodotti in anastatica con evidente degrado della leggibilità); una costante redazione critica degli stessi, che facendo riferimento a tutte le edizioni precedenti, tenga conto dei minhaghìm in uso oggi nei diversi battè hakkenèset; un’impostazione grafica che ne esalti la leggibilità e chiarisca quali sono i brani di competenza del singolo e quali del solo chazàn; delle brevi note halakhiche che possano essere finalmente di guida a chi riconosce nella tefillà non solo un bisogno del cuore, ma anche una dettagliata mitzvà; una punteggiatura ebraica moderna più comprensibile; l’uso di convenzioni grafiche che facilitano la partecipazione alla tefillà in pubblico (parentesi tonde per i brani sottovoce, parentesi quadre per quelli in coro, triangolini grigi per i punti in cui ci si inchina).
È ferma convinzione dei redattori che non solo la sopravvivenza, ma lo sviluppo e la crescita delle specifiche tradizioni comunitarie debbano essere sostenute, oltre che dalla buona volontà dei singoli, da strumenti culturali costantemente aggiornati. Speriamo che il Siddùr Benè Romi possa essere uno di questi.
Usiamo i cookie sul nostro sito per assicurarvi la migliore esperienza possibile ricordando le vostre preferenze e le vostre visite precedenti. Cliccando "Accetta tutti i cookie" si acconsente all'uso di ogni cookie. Tuttavia si possono visitare le impostazioni dei cookie per ottenere un consenso controllato.
This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
Cookie
Durata
Descrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional
11 months
The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance
11 months
This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy
11 months
The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.