Descrizione
Le regole e i significati dell’astuccio chiamato mezuzà, che contiene una piccola pergamena arrotolata, c codificate dal grande Maimonide nella sua opera enciclopedica: Mishnè Torà.
Cultura ebraica a tutto campo
€7,00
Le regole del piccolo astuccio che si trova su ogni porta ebraica
2005 – Pagine 38
Autore | Gianfranco Di Segni |
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Copertina | Brossura morbida |
Formato | 130×210 mm |
Testo | Testo ebraico e traduzione italiana a fronte |
Le regole e i significati dell’astuccio chiamato mezuzà, che contiene una piccola pergamena arrotolata, c codificate dal grande Maimonide nella sua opera enciclopedica: Mishnè Torà.
Una delle mitzwòt più amate e rispettate dal popolo d’Israele nel corso dei secoli è sicuramente la Mezuzà, quel piccolo pezzo di pergamena scritta a mano contenente lo Shemà‘ che, inserito in una custodia, è affisso sulle porte di casa. E non c’è da meravigliarsi che questa mitzwà sia così sentita dagli ebrei, considerando che lo Shemà‘ è la fondamentale preghiera ebraica affermante l’unicità di D-o.
Questo piccolo lavoro che qui presentiamo si basa su una parte del corso di Halakhà tenuto al Collegio Rabbinico Italiano nell’anno accademico appena concluso e rivolto alla classe Bet. Ringrazio sentitamente i miei alunni Daniel Efrati, Clem Journo, Nicole Piazza o Sed, nonché i miei figli Ariel e Micol, che con la loro partecipazione e numerose domande, sempre pertinenti, mi hanno stimolato a studiare e ad approfondire l’argomento. Come è scritto nel Talmùd (Ta‘anìt 7a): «Molto ho imparato dai miei Maestri, ancor più dai miei compagni, ma dai miei allievi più di tutti».
Ringrazio in particolare Ariel per aver messo per iscritto con molta cura e dedizione la traduzione del testo del Rambam (Maimonide) studiato in classe, digitandola al computer insieme all’originale ebraico. Un grazie anche a Micol per la sua collaborazione nella preparazione delle figure. Sono molto grato al sofèr Amedeo Spagnoletto per aver scritto l’Introduzione e per avermi chiarito alcuni punti tecnici relativi alle norme della soferùt. Grazie infine a David Piazza per essere stato come sempre molto disponibile per la realizzazione di questo piccolo contributo che spero sia solo il preludio a un lavoro più vasto e dettagliato su questa bella e importante ma, forse, poco conosciuta mitzwà.
David Gianfranco Di Segni
Collegio Rabbinico Italiano
Roma, 6 Av 5761
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