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Kippùr – Rito sefardita orientale

60,00

Machazòr di Kippùr di rito sefardita orientale מחזור ליום כפור כמנהג הספרדים ועדות המזרח
2020 – Pagine 774

Informazioni aggiuntive

Autore

Henri Maknouz

Copertina

Cartonata e plastificata

Testo

Testo ebraico e traduzione italiana a fronte

Formato

148×210 mm

COD: 145 Categorie: , Product ID: 63

Rinàt Aharòn

Una nuova collana

L’associazione Morashà è impegnata già da molti anni nella pubblicazione di siddurìm di rito italiano, chiamato nel Talmùd “Benè Romi”. Per questo rito hanno visto la luce siddurìm per tutte le occasioni e anche un’edizione speciale per avvicinare i ragazzi alla tefillà ebraica, subito adottato dalle scuole ebraiche in Italia.

Questa edizione invece presenta al pubblico italiano il Machazòr per Kippùr per le comunità sefardite orientali con una traduzione italiana a fianco, che pur ispirandosi a testi del passato, è stata pazientemente elaborata in un linguaggio che speriamo possa essere più comprensibile e contemporaneo, in maniera di poter avvicinare ai contenuti di questa importante ricorrenza anche chi ha poca dimestichezza con la lingua ebraica.

L’impostazione grafica, anche nella versione sefardita, è la stessa che contraddistingue i siddurìm di Morashà: una nuova composizione elettronica dei testi; una costante redazione critica degli stessi, che facendo riferimento a tutte le edizioni precedenti, tenga conto dei minhaghìm effettivamente in uso oggi nei battè hakkenèset; un’impostazione grafica che ne esalti la leggibilità e chiarisca quali sono i brani di competenza del singolo e quali del solo chazàn; delle brevi e concise istruzioni halakhiche; una punteggiatura ebraica moderna più comprensibile; l’uso di convenzioni grafiche che facilitano la partecipazione alla tefillà in pubblico (parentesi tonde per i brani sottovoce, parentesi quadre per quelli in coro, triangolini grigi per i punti in cui ci si inchina).

Responsabile editoriale di questa nuova e attesa collana è il chazàn sefardita Henri Maknouz di Milano che nella tefillà ha sempre saputo conciliare “cuore” e “mente”.

Il “cuore” sono i minhaghìm particolari che ha respirato sin da quando officiava a Beirut. Sono proprio i minhaghìm che rendono la tefillà più vicina a ogni singolo ebreo che si sente così erede di contenuti particolari da trasmettere alle generazioni successive.

La “mente” sono invece le halakhòt della tefillà tramandate dai nostri Maestri che riconducono questa mitzvà a una dimensione collettiva, quello del popolo ebraico e del suo unico Dio, e che permette a ogni ebreo di sentirsi a casa quando entra in un qualsiasi bet hakkenèset, anche se distante migliaia di chilometri dal proprio.

Ma “cuore” e “mente” sono anche voce e testo scritto. Senza la voce, il canto, il niggùn, nessun testo potrebbe arrivare a toccare l’anima. Ma senza l’esattezza grammaticale e della pronuncia del testo scritto, nessuna tefillà adempie all’obbligo fondamentale per ogni ebreo.

Per quanto possibile abbiamo tenuto conto delle varianti in uso nella straordinariamente ricca e variegata galassia sefardita orientale consultando molti testi diversi. Ci scusiamo fin d’ora qualora particolari tradizioni non trovassero riscontro nel presente testo.

Indice מפתחות

Cerimonia della Kapparòt 2 סדר‭ ‬כפרות

Minchà della vigilia di Kippùr 6 מנחה‭ ‬לערב‭ ‬יום‭ ‬כפור

Viddùi – Confessione 24 וידוי

Accensione dei lumi 42 הדלקת‭ ‬נרות

’Arvìt della sera di Kippùr  ערבית‭ ‬ליל‭ ‬כפור‭ ‬

Lekhà Elì 46 לְךָ‭ ‬אֵלִי

Kabbalàt shabbàt 56 קבלת‭ ‬שבת

Cerimonia del Kal Nidrè 66 סדר‭ ‬כל‭ ‬נדרי

’Arvìt della sera di Kippùr 74 ערבית‭ ‬ליל‭ ‬כפור

Viddùi – Confessione 92 וידוי

Selichòt di ’Arvìt 114 סליחות‭ ‬של‭ ‬ערבית

Viddùi – Confessione 148 וידוי

Preghiera per il sostentamento 162 תפלה‭ ‬על‭ ‬הפרנסה

Shachrìt di Kippùr שחרית‭ ‬ליום‭ ‬כפור

Prime azioni del mattino 168 הנהגות‭ ‬הבוקר‭ ‬

Berakhòt del mattino 170 ברכות‭ ‬השחר

Introduzione di Eliàhu Hanavì 178 פתיחת‭ ‬אליהו‭ ‬הנביא

Shachrìt di Kippùr 182 שחרית‭ ‬ליום‭ ‬כפור

Yotzèr di Kippùr 260 יוצר‭ ‬ליום‭ ‬כפור

Viddùi – Confessione 282 וידוי

Ripetizione di Shachrìt di Kippùr 292 חזרת‭ ‬שחרית‭ ‬ליום‭ ‬כפור

Grande Viddùi – Confessione 310 וידוי‭ ‬הגדול

Selichòt di Shachrìt 340 סליחות‭ ‬של‭ ‬שחרית

Lettura della Torà 376 סדר‭ ‬קריאת‭ ‬התורה

Musàf di Kippùr 406 מוסף‭ ‬ליום‭ ‬כפור‭ ‬

Viddùi – Confessione 418 וידוי

Ripetizione di Musàf di Kippùr 428 חזרת‭ ‬מוסף‭ ‬ליום‭ ‬כפור

Sèder Ha’avodà 442 סדר‭ ‬העבודה

Viddùi – Confessione 472 וידוי

Selichòt di Musàf 490 סליחות‭ ‬של‭ ‬מוסף

Preghiera per il sostentamento 534 תפלה‭ ‬על‭ ‬הפרנסה

Minchà di Kippùr 542 מנחה‭ ‬ליום‭ ‬כפור‭ ‬

Sèder Ha’avodà del pomeriggio 548 סדר‭ ‬העבודה‭ ‬של‭ ‬בין‭ ‬הערבים

Lettura della Torà 564 סדר‭ ‬קריאת‭ ‬התורה

Viddùi – Confessione 592 וידוי

Ripetizione di Minchà di Kippùr 602 חזרת‭ ‬מנחה‭ ‬ליום‭ ‬כפור

Viddùi – Confessione 616 וידוי

Selichòt di Minchà 634 סליחות‭ ‬של‭ ‬מנחה

Ne’ilà 670 תפילת‭ ‬נעילה

Viddùi – Confessione 684 וידוי

Ripetizione di Ne’ilà 690 חזרת‭ ‬נעילה

Viddùi – Confessione 700 וידוי

Selichòt di Ne’ilà 714 סליחות‭ ‬של‭ ‬נעילה

Shofàr 734 תקיעת‭ ‬שופר

’Arvìt di Motzaè Kippùr 738 ערבית‭ ‬למוצאי‭ ‬כפור

Havdalà per Motzaè Kippùr 764 הבדלה‭ ‬למוצאי‭ ‬יום‭ ‬כפור

Berakhà della luna 766 ברכת‭ ‬הלבנה

La traduzione

La traduzione che affianca il testo ebraico ha origine dall’edizione del 1856 del Machazòr di rav Shemuèl Davìd Luzzatto (Shadàl), uno dei più grandi maestri dell’ebraismo italiano dell’era moderna. È su questa prestigiosa versione che Costanza Coen ha iniziato nel 2000 a elaborare un testo che tenesse conto sia delle brillanti intuizioni dell’autore, profondo conoscitore della lingua ebraica, sia della necessità di arrivare oggi a un italiano comprensibile a tutti. Questo lavoro è stato successivamente esteso ed elaborato da altri collaboratori fino all’attuale versione, utilizzando anche testi di allievi del Luzzatto e di maestri a noi più vicini, come l’enciclopedica edizione di rav M.E. Artom z.l.

Dove possibile, la traduzione originale è stata resa più aderente al senso letterale del testo ebraico, uniformando la corrispondenza tra i frequenti sinonimi e la loro trasposizione in italiano.

È chiaro che così operando potremmo aver trasgredito a molti criteri storici e filologici, e agli esperti vanno da subito le nostre scuse. Tuttavia, il progetto dei siddurìm di Morashà, in tutte le loro edizioni, ha avuto soprattutto l’intento di offrire al pubblico italiano strumenti accessibili per poter adempiere a un precetto divino, quello della tefillà, con un’immediatezza che non ponesse ostacoli alla comprensione, perlomeno superficiale, dei brani recitati in ebraico.

La redazione